08 febbraio 2024

🙏 CEFPAS, ADESSO È L'ORA DELLE PREGHIERE


Da agosto scorso, con oltre venti articoli, noi ci siamo occupati, tra gli altri, di CEFPAS. Abbiamo scritto in lungo ed in largo di una gestione con molti punti oscuri, di assunzioni messe in discussione da alcuni sindacati, di cui molte sfacciatamente di matrice clientelare con familiari, parenti, amici e sodali di politici, di un ricorso estremo agli affidamenti diretti di appalti e forniture, di incarichi conferiti in maniera discutibile a personaggi senza adeguati titoli e competenze, del ricorso a norme del settore sanitario applicate ad un ente non sanitario, di un assessorato regionale della salute, preposto alla vigilanza ed al controllo, che forse non vigila e non controlla a dovere e che forse troppe volte si è girato dall’altra parte. Abbiamo usato ironia e sberleffi per denunciare fatti e circostanze che ritenevamo e riteniamo non si adottino ad un ente pubblico.

Abbiamo assistito al tentativo, non riuscito, di adottare una norma sanatoria, con la quale l’Assemblea Regionale Siciliana ha cercato di fare una attribuzione postuma della qualifica di Ente del Servizio Sanitario, ad un ente che non eroga servizi sanitari e non contribuisce al raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, ma che ne ha utilizzato ed applicato le regole della sanità pubblica per aggirare vincoli e divieti, forte delle deroghe proprie dell’emergenza pandemica. Procedura già bocciata dalla Corte Costituzionale, con dichiarazione di incostituzionalità, per un altro ente regionale, l’ARPA Sicilia ove questa non eserciti i LEA. 

Detto questo apprendiamo che il Direttore del Cefpas, adesso abusivamente alla guida dell’ente perché non inserito negli albi, nazionale e regionale, dei Dirigenti Generali con le competenze e qualifica per ricoprire questo incarico in un ente de SSR, ci ha querelati (almeno così dice in giro). Non conosciamo ancora i termini della querela ma sappiamo per certo che è stata presentata e siamo “molto, molto, molto preoccupati” (😎) per le conseguenze. Il tentativo di metterci il bavaglio è in atto già da tempo e non possiamo che attendere la notifica dell’atto. Nel frattempo stiamo raccogliendo ed organizzando carte, documenti, evidenze, video, audio, screenshot, messaggi e chat WhatsApp e quant’altro per dare contezza alle autorità inquirenti che la nostra attività di denuncia è stata finalizzata a smascherare ogni forma di abuso ed a denunciare un uso improprio di risorse pubbliche per interessi scarsamente collettivi, ma soprattutto è la dura verità.

Riteniamo che la nostra bella Sicilia vada liberata da una gestione politica spudoratamente clientelare e da un management prono ed asservito, scelto da politici senza scrupoli, per interessi privati ed opportunità di bottega, piuttosto che scelto perché qualificato indipendente e rispettoso delle regole. 

Aspettiamo con ansia e trepidazione la convocazione in Procura (speriamo nella sede competente) per raccontare la nostra versione dei fatti e confidiamo che tutti quelli (tanti) che ci hanno fatto avere atti e delibere e ci hanno raccontato storture, brutture, abusi e quant’altro sono al nostro fianco, come noi siamo stati al loro, per denunciare il sistema di cui sono stati vittime, cosi come a noi hanno raccontato.

Non temiamo le querele perché siamo i primi a fare pubblicamente le denunce e non temiamo conseguenze perché abbiamo sempre scritto la verità, e lo dimostreremo documenti alla mano.

Le liti temerarie sono proprio della cultura mafiosa di chi occupa posti di potere e esercita questo con violenze verbali, prevaricazione, abusi, molestie sessuali, posti ai vertici di alcuni Enti e Società pubbliche, per servire una certa politica di basso lignaggio e clientelare, per portare alla rovina e al decadimento il nostro Paese. 

Bene noi abbiamo deciso di combattere questi in ogni sede e non ci fermeremo, anzi questo ci porterà ad avere un giudice al quale potremmo fornire tante altre prove di ciò che abbiamo scoperto e ancora non rese pubbliche, le più sconcertanti. Che si sappia. Noi siamo Liberi ed Indipendenti, al servizio della verità. E chi ha più filo da tessere tessa.