Oggi all’ARS ci sarà conferenza dei Capigruppo e da domani inizia la maratona della Finanziaria, dove è inserita, all’art. 36 comma 5, anche la trasformazione del CEFPAS in Ente del Servizio Sanitario Regionale, pur non erogando prestazioni sanitarie, e con essa la trasformazione dei rapporti di lavoro di un gruppo di lavoratori precari che grazie a questa discutibile norma potranno, forse, diventare dipendenti di ruolo del CEFPAS. La c.d. “norma porcata”, come molti la definiscono, attraverso la quale un nutrito gruppo di lavoratori, che molti indicano come raccomandati, parenti, amici e sodali di politici, tra cui la moglie del deputato Gallo Afflitto da Agrigento, potrebbero guadagnare la stabilizzazione.
Paradossalmente questi lavoratori “fortunati”, sono stati assunti presso l’Ente, già a partire dal 2020, col contratto della Sanità Pubblica, pur non essendo il CEFPAS ente del SSR.
Proprio per questa “leggerezza” messa in campo con arte dal direttore del centro potrebbero aprirsi per questi fortunati le porte del posto fisso al CEFPAS.
Sebbene ormai l’attenzione della Corte dei Conti e delle Autorità Inquirenti sia altissima, la politica politicante siciliana guidata da Renato Schifani, in disprezzo della qualità e del merito, sta tentando una operazione ai limiti della legalità, forse anche oltre, per dare un futuro a questi “fortunelli” col merito di avere mariti e/o amici, politici e potenti, che hanno le leve del potere.
Ancora non è chiaro il numero di quanti di questi lavoratori potranno, forse, trovare la stabilizzazione. Infatti la norma non può essere retroattiva e quindi i requisiti maturati fino alla data di eventuale approvazione della norma non potrebbero essere computati, se non in maniera più generale ai sensi della Legge Madia (almeno 36 mesi di esperienza maturata) e non anche per la stabilizzazione dei precari della Sanità (almeno 18 mesi maturati).
Tra i lavoratori c’è grande fermento. Molti dipendenti di ruolo del CEFPAS mostrano disprezzo per il modo becero col quale le norme sono state applicate in maniera distorta per avvantaggiare i precari.
Il Direttore del centro questa mattina è impegnato nella messa col Vescovo di Caltanissetta, di cui confida nell’intercessione divina per ricevere l’auspicata sanatoria e per questo ha avviato una colletta presso il CENTRO, con l’aiuto di un collaboratore, definito "il cherichetto", per comprare e regalare un crocifisso all’alto prelato noto per le ingerenze in politica.
Buona parte del personale di ruolo del CEFPAS ha però disatteso l’invito e quindi il crocifisso dovranno pagarlo solamente i precari, in fervente attesa, ed i dipendenti di ruolo più proni ai dictat di Sanfilippo e forse lo stesso Sanfilippo che auspica nella sanatoria, confidando così di ammantare di legalità quanto di illegale è stato messo in campo, perché sotto osservazione non vi è solamente la sanatoria probabile del personale ma ben altro.
Però i lavori d’aula sul tema restano una grande incognita. Sulla votazione aleggia il rischio (per precarie e Sanfilippo) del voto segreto a tutela di coloro i quali voterebbero a favore dell'emendamento "porcata", per evitare le responsabilità contabili. Questo potrebbe stravolgere il risultato riportando il CEFPAS alla normalizzazione e all'ora legale, sancendo inequivocabilmente che Sanfilippo ha responsabilità di non poco conto nella gestione infausta del CEFPAS.
Noi ci siamo, vigileremo e terremo informati voi e le autorità.
Non ci arrendiamo e comunque vada saremo a fianco della gente comune, non raccomandata, e faremo tutto quanto in nostro potere per smascherare ogni illegittimità e per fustigare tutti gli autori di tanta indecenza.