Nella querelle, artatamente costruita al sol fine di trasformare il sano e normale dibattito, in una faziosa difesa del nulla, occorre precisare un paio di punti. Coerentemente al diritto di cronaca ed alla normale dialettica , fatta di linguaggi e modi che caratterizzano il progetto editoriale di QTSicilia – ricco di satira - abbiamo voluto precisare l’incongruenza emersa per diritto-dovere di cronaca.
QTSicilia non mette, come non ha mai messo in discussione le qualità culturali e morali del prof. Mimmo Chisari, e per questo è pronta a sottoscrivere un riconoscimento allo storico che ha contribuito con il suo lavoro ad approfondire la storia di questa città.
Nulla di personale e offensivo, solo informazione, fatta con il nostro stile.
Per questo siamo rammaricati, dopo aver saputo - per interposta persona – dell’ equivoco e del fraintendimento, come se avessimo voluto ferire la dignità dell’illustre storico. Per questo chiediamo scusa al professore Chisari, se malauguratamente ci abbia frainteso.
Cosa diversa è, di contro, la valutazione su quelle persone che, approfittando della buona fede del professore e di altri, hanno strumentalmente usato l’accaduto accusando questa testata giornalistica di aver offeso e attaccato una figura cosi mite e profonda. Quella si è una forma di sciacallaggio che non accettiamo. Noi rivendichiamo la libertà di stampa, di critica, di cronaca e di satira, costituzionalmente tutelate. Un tentativo, quello, di spegnere l’informazione dissidente, una sorta di censura impropria, che in questi mesi sta facendo emergere le criticità del governo locale. Forse il bailamme viene creato per coprire con certi frastuoni? C'è il fuoco sotto la cenere pronto a divampare?
Noi continueremo a raccontare quello che accade in città, in provincia, in Sicilia e nella politica nazionale che inevitabilmente si riversa su di noi, nel rispetto della dignità di tutti. Ma denunciamo la strumentalizzazione di quanto è accaduto, tra chat, post social, nella considerazione che abbiamo già chiarito, da tutte le parti.
Infine denunciamo la gratuità di certe affermazioni che sono offensive e lesive della libertà di stampa, la quale ha offerto documenti e riscontri oggettivi, mentre dall’altro lato solo illazioni e false informazioni, come la sbandierata, ad arte, solidarietà offerta dall’avvocato Cicero, il quale ci ha affermato più volte che non c'è stato e non c’è alcun bisogno di solidarietà per un caso montato, da altri, sul nulla.
Noi analizziamo i fatti. E li raccontiamo con il nostro stile. CASTIGAT RIDENDO MORES.
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