Cari amici,
avete mai sentito parlare di un giornale di nome LA NOTIZIA?
Non credo, ma posso capire, in questa bolgia di giornali schierati, spiccano solo i soliti nomi e quindi se si volesse avere un po di visibilità per il giornalino di turno non resta che pescare nel torbido, getti di fango sul nemico, ben sapendo che ne uccide più la lingua (o la penna) che la spada.
E così, tale Gaetano Pedullà da Catania, esimio fondatore, proprietario, direttore, redattore, ma non finanziatore... del giornalino LA NOTIZIA,
non ha trovato di meglio che, come parte dei giornali italiani schierati col regime, affidarsi a qualche partito, meglio se al governo, ai 5Stelle, affrancandosi dalla libera ed imparziale informazione cui il cittadino ha diritto, ma evidentemente raccattando qualche vantaggio(?).
D'altronde la libertà di stampa', sancita anche dall'articolo 21 della Costituzione, è concepita come diritto del giornalista a informare (anche se di parte) e non come diritto del cittadino all'informazione vera, schietta, corretta, imparziale.
Quindi, il bravo Pedullà, rianimato dall'alito benevolo dei 5Stelle, si lancia a "penna" tratta in qualunque crociata a favore e difesa del Movimento 5S.
Così, noi poveri cittadini ci troviamo (per quelle pochissime unità che lo leggono) i suoi editoriali, diciamo così, orientati a una (dis)informazione personalizzata pro regime, ben condita da "miniminagghi", supine alle dissennate scelte del governo.
Nell'editoriale del 7 maggio 2020 dal titolo FERMIAMO I CARROZZONI REGIONALI, il solerte Pedullà ci informa della vergognosa richiesta, di dieci euro a pratica, da parte dei dipendenti regionali che gestiscono l'istruttoria della cassa integrazione in deroga, ma leggendo l'editoriale, con le dovute scuse (?) ai lettori perché «oggi non ci soffermiamo sul FALSO scandalo Bonafede-Di Matteo, per occuparci di uno scandalo vero: la regione siciliana non sta pagando la cassa integrazione! ».
Ora, tutti noi, comuni cittadini, in buona fede e anche ingenui, che leggiamo questa premessa, saremmo portati a credere la personalissima interpretazione di Pedullà e cioè che lo scandalo che sta scuotendo la politica nazionale è un falso scandalo, perché è coinvolto il ministro pentastellato invece quello vero sarebbe quello della Regione Siciliana.
Immaginate solo se al posto del ministro Grillino ci fosse stato un esponente del centrodestra o non grillino, cosa sarebbe successo...!
Ma tornando all'editoriale, leggendo l'articolo, con chi ci indigniamo per il ritardo del pagamento ai lavoratori cassaintegrati? Ma con la regione siciliana ovviamente, con con il Presidente Musumeci !
Certo, forse se Pedullà avesse cominciato con un altro piglio l'editoriale, ad esempio: SCANDALO IN SICILIA, i dipendenti preposti al pagamento della cassa integrazioni disposta dal governo regionale pretendono dieci euro a pratica ecc. ecc. magari il lettore avrebbe avuto una più corretta informazione e non fraintendere su a chi dare la vera colpa del ritardo! Ma tant'è....
Poi cominciano le bordate contro i presidenti di regione che appartengono in maggioranza al centrodestra.
Pedullà afferma, come se questo fosse importante in riferimento alla vicenda pagamento cassintegrati, che alcuni governatori di regione si atteggiano a viceré (evidentemente in contrapposizione al sovrano di palazzo Chigi) e stanno scavalcando la Costituzione che assegna al Governo nazionale l’onere delle disposizioni per motivi sanitari.
Ma la sanità non è di competenza regionale?
Ma possibile che, come nel caso della Lombardia o del Veneto, quando le cose vanno male nella sanità la colpa è della regione, quando vanno bene il merito è che del governo. Sarà causa di astigmatismo interpretativo.
Pedullà afferma ancora che i governatori regionali, per mera visibilità, decidono di aprire o chiudere le attività economiche della regione che gestiscono (che conoscono bene) come se fossero casa loro, proprio lui, che per ingraziarsi la benevolenza dei 5Stelle e pagarsi lo stipendio ha rinunciato a fare veramente il giornalista e cerca la visibilità in ogni modo! INCREDIBILE!!
Lui non alimenta la confusione ai cittadini dando informazioni distorte o parziali?
Di quale sfregio alle autonomie regionali parla Pedullà?
A cosa fa riferimento Pedullà quando parla di miserabile spettacolo di amministratori che duplicano competenze e assumono compiti che non gli spettano, alzando il livello di disgregazione territoriale e litigando persino con i Comuni e quel che resta delle Province.
Forse si riferisce alla presidente della Calabria, Jole Santelli, che ha pensato bene di aiutare tutti i calabresi a tornare alla vita normale, con le dovute precauzioni?
Di quale disgregazione territoriale parla Pedullà?
Ricordo infine a Pedullà che se i consiglieri siciliani hanno il titolo di onorevoli la colpa non è del Governo Regionale, mentre invece c'è si da stupirsi se un funzionario vuol ricattare l'ente dove lavora chiedendo soldi che non gli spettano!
Pedullà, come dicono nella nostra amata Sicilia: ci livassi manu, peccottesia...!
Tanto alla fine a pagare per tutti sono sempre i cittadini.
P.S. Piccoli travaglini crescono!! 😊 GIOVANNI ZUCCARELLO