08 aprile 2024

Nuccia Albano, Excusatio non petita accusatio manifesta. Il pasticciaccio IPAB


Leggiamo una recente intervista rilasciata dall’Assessore alla Famiglia Nuccia Albano sul tema delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza. Tema sul quale ci siano soffermati ripetutamente.

L’Assessore della NDC, alla guida dell’Assessorato regionale della Famiglia da circa un anno e mezzo, afferma candidamente Sia io che i miei predecessori abbiamo presentato diversi disegni di legge con notevoli difficoltà per quanto riguarda la copertura finanziaria. Purtroppo, i tempi lunghi dei percorsi normativi non sono compatibili con la trasformazione e le esigenze collettive: i ddl pensati oggi, infatti, non si rivelano produttivi domani”

Sostanzialmente assolve se stessa ed i suoi predecessori da oltre 20 anni di inerzia nel non essere stati capaci di produrre una legge idonea a riformare, rinnovare, efficientare, e valorizzare, il sistema delle II.PP.A.B. in Sicilia. Un ritardo ingiustificato ed ingiustificabile che vede la Sicilia all’ultimo posto in Italia in materia nonostante le prerogative legislative riconosciute dalla Statuto Regionale.

 Una cosa vera però l’Assessore l’ha detta e cioè che sono stati prodotti numerosi Disegni di Legge rimasti tali solo perché in realtà non strutturati per riformare adeguatamente il sistema ma più semplicemente per assolvere ad un onere senza effettivamente volere centrare l’obiettivo. 

L’Assessore afferma ancora “Pensare di rilanciarle è impossibile perché per mettere tutto in regola occorrerebbero eccessive risorse. Siamo in presenza di grandi strutture che potrebbero accogliere tanti disabili, anziani e bambini, ma che oggi sono fuori contesto e non competitive dato che le norme di legge consentono giustamente che le comunità alloggio possano accogliere un numero contenuto di utenti per offrire migliori servizi”. 

Anche questa affermazione appare strumentalmente lanciata per dire che la colpa non è della politica ma degli enti che sono fuori contesto. Cosa assolutamente falsa se si pensa che in diverse regioni italiane le II.PP.A.B. assolvono con profitto a funzioni essenziali come la salute pubblica.

Ed ancora, secondo la Albano, bisogna, “aiutare le strutture attive affinché non attraversino, anch’esse, un lungo declino e chiudere quelle non attive che non potranno mai tornare agli antichi splendori” e pertanto, immettere gli immobili di proprietà II.PP.A.B. nel libero mercato dando la precedenza d’acquisto agli enti pubblici e ai Comuni e con i soldi delle cessioni, procedere alla liquidazione dei debiti, in primis quelli dei lavoratori. Occorre poi regolarizzare le posizioni contributive presso l’Inps per far sì che molti lavoratori in età pensionabile possano accedervi e, cosa più difficile, cercare una soluzione per il ricollocamento del personale attivo. 

Anche qui affermazioni fuorvianti. I comuni vogliono si gli immobili II.PP.A.B. ma gratis e per quanto riguarda il personale già l’Assessore alla Salute Razza, nello scorso governo, aveva, di concerto col suo omologo alla Famiglia, iniziato un percorso per la riqualificazione del personale delle II.PP.A.B. in difficoltà, con l’assunzione presso la Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere. Ma come spesso accade le buone pratiche rimangono nei cassetti come la proposta meritevole di Ruggero Razza che appena fuori dal governo… 

La verità vera gentile assessore risiede altrove e bisogna essere intellettualmente onesti !!!

Certamente Lei non ha una responsabilità diretta nella disfatta del sistema II.PP.A.B., se non per l’ultimo anno e mezzo, ma esiste una responsabilità più amplia e complessa che riguarda l’intero sistema Regione Siciliana, la casta della politica e la mancanza di vigilanza e controlli seri che hanno consentito agli enti, e quindi ai loro amministratori, di accumulare centinaia se non migliaia di milioni di debiti. 

Lo Stato già nel 2000, con la legge 328 del 2000, aveva sentito l’esigenza di intervenire. E con il decreto attuativo del 2001 aveva fissato delle regole certe, per rilanciare il settore, trasformando gli Enti virtuosi in Enti Pubblici di Servizio alla Persona e quelli meno virtuosi, o con più modeste capacità e potenzialità, in Fondazioni consentendo l’ingresso di privati e quindi dei relativi investimenti per essere rilanciate. Legge che seppur con diverse pecche e con la necessità di aggiustamenti ha consentito di salvaguardare l’immenso patrimonio storico, culturale, assistenziale che ha rappresentato e rappresenta il comparto. 

In Sicilia la Regione, dotata di una potestà legislativa esclusiva, invece di fare tesoro della esperienza statale adottando a propria volta, prontamente, una legge regionale adeguata, è stata latitante e si è limitata ad adottare DDL senza sostanza inadeguati anche a poter arrivare in aula e quando approdati al Parlamento Regionale, inidonei ad essere discussi ed approvati.

Detto ciò la frittata è fatta ed il sistema è ormai allo sbando, fallimentare. Delle oltre 200 II.PP.A.B. siciliane ne restano in vita forse 100 e di queste forse la metà ancora in attività e di queste forse solo 15 o 20 sono virtuose mentre le restanti sono ormai delle barche alla deriva. 

Allora se da un lato è necessario ed inderogabile intervenire per salvare il salvabile dall’altro è necessario ricercare le responsabilità, politiche e burocratiche, di chi Assessori, Direttori, Dirigenti, Amministratori Ordinari e Straordinari II.PP.A.B., hanno con la loro inadeguatezza, incompetenza, talvolta malafede, fatto incetta del sistema. Non è infatti sufficiente prendere atto dello status quo ma smettere le vesti dei notai ed assumersi la responsabilità di pubblici ufficiali, e fotografare caso per caso, facendo emergere per ognuno di essi ogni responsabilità, sanzionando fermamente chi ha colpe nella disfatta del sistema. 

Quindi caro assessore la sua disamina è certamente corretta, siamo arrivati ad un punto di non ritorno, ma questo non è sufficiente per assolvere chi ha avuto ed ha la responsabilità di tutto ciò e quindi prima di pensare a vendere ciò che resta (ammesso che ciò sia sufficiente e non si trasformi in un ennesimo modo per fare arricchire qualcuno e danneggiare ulteriormente le II.PP.A.B.) ci si assuma la responsabilità del ruolo e si faccia chiarezza. Contemporaneamente alle misure drastiche proposte, da adottare con molta attenzione e cura, si faccia quindi carico di ricercare le responsabilità e di avviare le necessarie azioni di recupero dei danni prodotti. Solo così potrà darsi contezza che qualcosa sta cambiando nel sistema Sicilia. 

Ci permettiamo di suggerirLe quindi di non limitarsi a registrare la disfatta ma di assumere l’onere di ricercare ogni responsabilità rendendo noto alle autorità civili e penali chi ha sbagliato, chi ha saccheggiato, chi ha permesso la disfatta di un sistema che solo con un pò di accortezza avrebbe potuto essere virtuoso.

Faccia in modo che, a dispetto dei suoi detrattori e dei detrattori del suo partito e del suo Leader, sia Lei da esempio per ridare dignità ed onore alla Pubblica Amministrazione che rappresenta, facendosi carico, da Pubblico Ufficiale quale Lei è, di ricercare e far perseguire, di concerto con le Autorità Inquirenti, ogni responsabile di una disfatta annunciata, che non può solo essere registrata, come una pandemia o un evento catastrofico, in quanto, evidentemente orchestrata, per consentire il vantaggio dei pochi a discapito dei più, come spesso accade.  Del resto l’Assessorato che Lei guida ha una doppia responsabilità sia nella nomina degli amministratori II.PP.A.B., che sulla vigilanza del loro operato e quindi se si è arrivato al punto che non c’è più nulla da fare qualcosa non ha funzionato a partire proprio dai suoi uffici. 

Confidiamo nella sua sensibilità, onestà, e rettitudine morale, di cui non abbiamo dubbio, e nel rispetto del suo ruolo di Pubblico Ufficiale. Noi dal canto nostro vigileremo e denunceremo sulla nostra testata ogni stortura ci sarà segnalata, come nostro costume.