09 febbraio 2024

💥 REGIONE SICILIANA: SEUS 118 L'INCHIESTA



 Abbiamo scritto il lungo e largo del CEFPAS, del suo Direttore e del traffico di influenze provenienti dalla politica politicante che avrebbe approfittato di una certa accondiscendenza del Management per sistemare mogli, amici e sodali. 

Apprendiamo in questi giorni che l’influenza nefasta di questi politici politicanti si estende anche in altri enti che operano nell’ambito del servizio sanitario regionale. 

La piovra tentacolare propria che caratterizza alcuni politici senza scrupoli, cerca di aggrapparsi ad ogni anfratto per fare proprio ciò che dovrebbe essere patrimonio di tutti.

Stiamo parlando del SEUS 118, ente che assicura, nella Regione Siciliana, il Servizio di Emergenza Urgenza e trasporto degli infermi presso i presidi ospedalieri, pur non essendo normativamente Ente del Servizio Sanitario Regionale, a differenza del CEFPAS, che non eroga servizi sanitari, non contribuisce ai LEA e grava in gran parte, probabilmente indebitamente, sui fondi del Fondo Sanitario Nazionale (lo abbiamo già scritto e denunciato in ogni sede).

Tornando al SEUS 118, recentemente, i parlamentari del PD all’ARS, all’unisono hanno presentato una allarmante interrogazione parlamentare con la quale denunciano che la gestione dell’Ente non risulterebbe rispettosa degli istituti contrattuali ( in questo caso CCNL AIOP) e che si registrano anche problematiche riguardanti la gestione amministrativa e contabile. 

La società per effetto del D.D.G. n. 1395/2022  risulta affidataria, in “house providing”, per il triennio 2022/2024, dello svolgimento delle attività di emergenza urgenza sanitaria con ambulanze, nell’ambito del Servizio di Urgenza-Emergenza Sanitaria 118, e dei servizi ad esso connessi e correlati, da espletare sul territorio della Regione Siciliana. Ciò implica che la società consortile ottiene affidamenti diretti operando come se fosse una diretta diramazione dell’Assessorato della Salute, un braccio operativo che quindi soggiace alle stesse regole della PA, nei confronti del quale è subalterno per effetto del c.d. controllo analogo. 

In parole povere pur non essendo ente pubblico (già di per sé cosa sconcertante se si pensa al CEFPAS destinatario di ben altre attenzioni) sottostà al regime ed alle regole pubblicistiche proprie della Regione Sicilia suo unico committente. 

Non è un caso che il management, infatti, viene scelto dalla Regione Siciliana, con gli stessi criteri 

di sudditanza e fidelizzazione degli enti pubblici regionali (sanitari e non) e soggiace alle volontà della politica, che talvolta sono capricci, altre volte abusi, ma sempre interessati.

Da un lato, in pompa magna, la governance annuncia ai media, il riconoscimento, retroattivamente, del c.d. “tempo tuta” – cioè il riconoscimento del tempo necessario a indossare e dismettere gli indumenti di servizio come tempo lavorato, e dall’altro, considerata una mole incalcolabile di contenziosi su lavoro, dà corso ad una serie di transazioni che riconoscono mansioni superiori e superbonus a dipendenti cari alla politica politicante.

Praticamente il Management, composto in atto da esponenti dei FdI, FI e Lega, da un lato tengono buoni quanti più operatori possibili attraverso il riconoscimento del “tempo tuta” (più che una goccia nel mare ci sembra una minkiata), confidando in questo modo di rabbonire tutti e dall’altro, in silenzio e sottotraccia, con una serie di transazioni ed accordi discendenti da causa del lavoro, che qualcuno ci indica costruite a tavolino, riconosco prebende ad amici e sodali di politici.

Parliamo di una decina di conciliazioni, forse più, targate politicamente, con le quali ci sono dipendenti cari a questo o a quel maggiorente, che si vedono riconosciuti livelli, arretrati, bonus, ed incrementi stipendiali di due o tre volte gli stipendi originari. 

Così ad esempio ci sono dipendenti che passano dal livello DS al livello E2 con incrementi stipendiali da 28.000,00 euro a 75.000,00 euro l’anno.

E dipendenti talmente apprezzati per la qualità del lavoro che svolgono che sono autorizzati a farlo,  a distanza , ………  dalla Tunisia.

Ed ancora il dipendente “furbetto del cartellino” che percepisce un assegno alimentare aggiuntivo di 1.800 euro nette nonostante la Procura della Repubblica abbia rinviato a giudizio il dipendente per truffa aggravata in concorso con le medesima SEUS.

Il tutto mentre decine di dipendenti, che effettivamente svolgono mansioni superiori, sono costretti ad estenuanti e costose cause per vedersi riconoscere i propri legittimi diritti, negati, a vantaggio di raccomandati della politica politicante che senza colpo ferire ottiene benefit e riconoscimenti che discendono più da ragioni di fidelizzazione ed appartenenza che da qualità professionali, spesso inesistenti. 

Il tutto senza parlare delle inefficienze amministrative e contabili perpetrate e delle violazioni contrattuali quali 

  • I dipendenti della SEUS 118 vedono applicato in loro favore il CCNL dell’ospitalità privata piuttosto che quello della Sanità Pubblica, come invece succedeva e succede al CEFPAS;
  • Si registra il mancato pagamento dei buoni pasto, per diversi periodi, pur essendoci le coperture ed avendone i lavoratori diritto;
  • Nella contrattualizzazione dei servizi da rendere alle ASP ed AA.OO. si registrano notevoli differenze a parità di qualifica ed ore lavorate. Cosicchè, ad esempio, mentre i dipendenti SAS, con qualifica di OSS, vengono rimborsati per circa € 40.000,00 annui, i dipendenti SEUS con qualifica di OSS, vengono rimborsati per circa € 24.000,00, mentre il Management distratto, non si cura del personale e dei rispettivi diritti, ma pensa a riconoscere prebende solo ai figli di … qualcuno;
  • L’azienda non ottempera puntualmente agli obblighi di pubblicità e trasparenza propri, come disposto dal D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, come ad esempio dare pubblicità alle molte, forse troppe ed inutili, consulenze legali per definire le conciliazioni amiche, che sembrerebbero incidere per circa 750.000,00 euro.

Abbiamo raccolto una serie di evidenze, con nomi, riferimenti dei rispettivi politici nei cui confronti i beneficiati sono fidelizzati (o meglio asserviti), entità delle transazioni e dei riconoscimenti e prebende riconosciuti spesso senza meriti, e prestissimo (esaminati bene i documenti) vi daremo contezza della discutibile gestione messa in atto dal SUES 118, che evidentemente, visti gli straordinari (?) risultati ottenuti dal CEFPAS ne vuole seguirne l’esempio.