29 dicembre 2023

🔴 CORTE DEI CONTI, IN ARRIVO PROVVEDIMENTI PER DANNI ALLA REGIONE

 

Natale 2023 è appena passato e ci si accinge a festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. Passate le ultime festività che la befana porterà via, di li a poco, arriverà la prima delle scadenze elettorali, le Elezioni Europee 2024. 

Una scadenza elettorale che potrebbe radicalmente ridisegnare il quadro della maggioranza di governo, nazionale e regionale, che vede impegnate forze di maggioranza e di opposizione nella ricerca dei candidati più carismatici e soprattutto più capaci di attrarre consensi.

Dopo le europee certamente cambieranno tanti equilibri e la politica politicante fatta di proclami annunci inaugurazioni e festini dovrà fare i conti anche con gli elettori e con i primi bilanci delle scelte messe in campo.

In Sicilia, all’ARS, la Finanziaria giace, inerme, probabilmente per consentire a qualche mediatore di trovare, tra un panettone ed una bottiglia di spumante, accordi ed equilibri per approvare di tutto e di più, per affossare ancor di più la Regione Siciliana.

Ma mentre loschi figuri si muovono tramando a danno dei siciliani arriva prepotente la notizia che la Procura della Corte dei Conti, sul famoso caso Nomura, certifica che la Regione Siciliana ha subito un danno da 116 milioni per i derivati ​​stipulati nel 2005 e rinegoziati nel 2006 in contrasto con le previsioni di legge e privi di una reale funzione di protezione dalle variazioni dei tassi. 

E chiama in causa la stessa NOMURA ed anche un nutrito gruppo di Dirigenti e Funzionari Regionali. Il Ragioniere generale all’epoca dei fatti, Marcello Giacone, dirigente nello staff del Ragioniere generale. Cosimo Aiello, dirigente; Filippa Maria Palagonia, dirigente; Giovanni Ravì, funzionario direttivo.

Questa azione della Procura della Corte dei Conti, ancorché oggettivamente tardiva, visto che i fatti
contestati si riferiscono al 2005-2006 (Governo Cuffaro), è però un grande monito che arriva al cuore, e nelle tasche, di politici e burocrati nel momento in cui questi sono chiamati a discutere ed approvare diversi articoli, contestati, della finanziaria.

Le responsabilità delle malefatte alla fine vengono accertate e chi ha sbagliato deve pagare per i danni causati alla Regione e per gli abusi perpetrati. E pagano tutti i soggetti coinvolti, sia quelli che di fronte a evidenti porcherie hanno preferito compiacere una certa politica corrotta, che quelli che hanno avallato le nefandezze perpetrate girandosi dall’altro lato, divenendo anche loro complici passivi.

Un monito che incombe sulla finanziaria regionale e sulle scelte e comportamenti di alcuni parlamentari regionali, che qualcuno ritiene molto impegnati a fare marchette, a cercare mancette, a favorire amici e parenti del potente di turno, a fare carne di porco (per citare una frase celebre dell’On. De Luca) di enti regionali, piuttosto che a fare gli interessi della Regione Siciliana e dei siciliani tutti.

Noi da sempre abbiamo aperto gli occhi ai nostri lettori, raccontando tutte le nefandezze che ci hanno documentato e mettendoci la faccia nello sputtanare burocrati collusi e politici clientelari, e lo faremo ancora in ogni sede opportuna.

Siamo stati oggetto di denunce e querele e probabilmente lo saremo ancora ma, nelle sedi opportune, abbiamo sempre dimostrato, atti alla mano, che quanto abbiamo raccontato è la verità.

Certamente siamo ironici, irriverenti. facciamo il nostro lavoro in maniera pungente, talvolta pressante, ma siamo compiaciuti nel sapere che alla fine la giustizia arriva sempre, anche tardivamente, ma arriva. 

Allora ci sentiamo confortati dal fatto che il nostro lavoro non è stato inutile e che la nostra perseveranza è stata premiata, ma ancor di più premiato è stato il coraggio di chi si è fatto carico di darci spunti, documenti, raccontato fatti, evidenziato coinvolgimenti, consentendoci di fare il nostro lavoro al meglio e di tutelare gli interessi della Sicilia e dei siciliani tutti. Per buona pace dei loschi figuri che la politica foraggia per farsi servire in dispregio di tutto. Adesso, anche se la politica continuerà a fare le proprie porcate, noi passeremo ad altro stadio d'intervento.