di Enzo Barbagallo
Una foto. Un gioco cromatografico che risponde prevalentemente a due esigenze: analitica, per analizzare le sostanze; e preparativa, cioè per separare la natura delle sostanze presenti.
Tre volti che si propongono a governare Paternò. Un gioco scansonato, con sereno e ironico distacco, senza pur tuttavia venir meno al senso di responsabilità, per comprendere la diversità degli elementi in campo, ossia cosa li differisce e aiutare le scelte.
1na NOVITÀ è certamente Maria Grazia Pannitteri, la seconda donna nella storia della città che si candida a sindaco. Una professionista che si accinge a prestarsi alla politica, per scrivere un'altra storia... dice. E possibilmente sarà anche vero, proprio perché non eredita, strictu sensu, un passato di militanza partitica incrostata nel proprio DNA. Infatti non ha partecipato, nel passato, a nessun rituale della politica politicante, se si esclude una candidatura di servizio, alla Camera, alle ultime.
Sarà uno sconvolgimento? Ma se così non fosse, certo è che le prassi non potranno essere che nuove. Anche se... qualche dinosauro affiora. Ma questo è un aspetto trascurabile(?).
1/2zza NOVITÀ è Alfio Virgolini. Ha attraversato tutto il parterre politico paternese, consigliere comunale, presidente del consiglio, assessore. Figlio d'arte, democristiano. Da solo non sarebbe nemmeno la 1/2 novità che gli attribuiamo. La verità è che ha trovato una leadership travolgente, molto più giovane di lui, Gaetano, che sapientemente e con maestria gli ha costruito attorno una piattaforma politica di qualità e quantità, prima impensabile. Fatta di giovani (soprattutto) che lui è riuscito ad entusiasmare controvertendo la tendenza di questi all'apatia politica. Con qualche innesto di esperienza, nelle liste, per puntellare la transizione generazionale, in un progetto a breve-medio termine. Fosse stato da solo, il candidato, sarebbe stata l'altra faccia di una medaglia dejavu.
0ero NOVITÀ è Nino Naso. È l'altra faccia della medaglia. Predicava una rivoluzione che non c'è stata. E non poteva esserci visto che, come l'antagonista dirimpettaio, ha trascorso decenni a corte della politica. È stato un tirare a campare, senza affrontare i problemi di fondo, senza nessuna innovazione e cultura di governo. Oggi ha uno slogan sincero, non come quello passato, conservatore dello status quo: CONTINUARE nella politica che ha prodotto in questa sindacatura. Quindi chi si ritiene soddisfatto di ciò che è stato, lo voti ... proprio per continuare. Non aggiungiamo altro.