Per Enrico Letta, la questione è semplice: si tratta di dare al Pd la garanzia di essere al centro di ogni possibile alleanza di governo nei prossimi decenni. Attirando nella propria rete Forza Italia & C. Leggasi Carfagna, Brunetta, Miccichè, Giorgetti, Lupi, Toti, Brugnaro, Calenda... lasciando all'opposizione Fdi. In un rapporto organico-strategico con Matteo Renzi. Insomma la scesa in campo di Draghi, la rielezione di Mattarella e il suo discorso ai grandi elettori nel giorno del giuramento del secondo mandato, rappresentano un manifesto politico sin troppo chiaro.
Governando, così, proprio come ha fatto la Democrazia Cristiana, in sistema proporzionale, che non incentivava le alleanze elettorali precostituite, limitandosi a fotografare le divisioni politiche degli elettori per riprodurle poi in parlamento. Il disegno è questo e ha probabilità di realizzarsi. La novità, oggi, è la Lega, non più arroccata su posizioni simili a quelle della Meloni, anzi, che ha aperto a ogni ipotesi: «Il proporzionale? Dipende da che scenari ci saranno. Il maggioritario ha senso se ci sono le coalizioni, altrimenti...».