08 settembre 2021

✅ Operazione verità2. Musumeci, Stancanelli e la "sindrome rancorosa del beneficato"


Perché Raffaele Stancanelli sarebbe il candidato presidente fisiologico del centrodestra dopo Nello Musumeci? La risposta non affonda nell’oceano delle ragioni di una pur plausibile rivendicazione di merito come volgarmente hanno dato a intendere i principali organi di stampa locali o i salotti politici. La risposta risiede piuttosto nei fatti che la storia ci consegna e che portarono all’elezione stessa del governatore oggi in carica.

Il 29 novembre 2014 nasce il movimento civico Diventerà Bellissima. Il movimento è fondato  in previsione delle elezioni regionali del 2017 da Nello Musumeci, Ruggero Razza, Gino Ioppolo, Carmelo Briguglio, Fabio Granata e Raffaele Stancanelli.

Un anno dopo, il 4 novembre 2015, alla Camera dei Deputati viene presentato il comitato “Terra Nostra Italiani con Giorgia Meloni”, un movimento nazionale trasversale messo in campo per sostenere la candidatura a sindaco di Roma del leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. 

Tra i fondatori del movimento destinato sin dagli esordi a confluire in Fratelli d’Italia figura anche il nome di Raffaele Stancanelli, coinvolto nel progetto politico e garantito da Ignazio La Russa.

Nella fase transitoria e precedente alle elezioni regionali del 2017 i partiti di centrodestra si siedono a un tavolo e la rosa dei candidati alla presidenza si limita a due nomi: Angelo Attaguile e Nello Musumeci. L’adesione di Fratelli d’Italia per candidare Nello Musumeci sarà decisivo per nel centrodestra.

Nello Musumeci vince le elezioni e il 18 dicembre 2017, al primo congresso di Diventerà Bellissima, sono ufficializzate la presidenza del movimento civico al Governatore e il coordinamento a Raffaele Stancanelli. 

La spaccatura tra i due avverrà in concomitanza delle Elezioni Europee del 2018, cioè quando Nello Musumeci scarica Raffaele Stancanelli candidato in Fratelli d’Italia, al quale nega il proprio sostegno, voltando di fatto le spalle a chi lo ha portato a sedere alla presidenza della Regione, “suggerendo” ai propri militanti di votare in libertà. 

Nonostante lo sgarbo umano (innanzitutto) e politico, il gruppo di Fratelli d’Italia ha continuato a manifestare e garantire lealtà al Presidente fino alla fine del suo mandato, un patto sigillato tra Giorgia Meloni e Musumeci. Ma il tempo del redde rationem, adesso, è arrivato e qualcuno se ne dovrà pur fare una ragione. Non vi è più spazio per narcisismi ed egocentrismi.

Come sappiamo bene che la riconoscenza fa sempre i conti con la "sindrome rancorosa del beneficato", quel sordo, ingiustificato rancore (il più delle volte cosciente) che coglie come una autentica malattia chi ha ricevuto un beneficio, poiché tale condizione lo pone in evidente "debito di riconoscenza" nei confronti di chi ti ha fatto del bene