Pochi giorni fa è stato pubblicato il libro che raccoglie parte delle confessioni del dott. Luca Palamara sul sistema che condiziona la vita professionale dei magistrati italiani ( noi diremmo di tutti gli italiani - ndr) e di cui egli ha fatto parte per anni.
Molti passaggi del libro appaiono inquietanti perché ricostruiscono con dovizia di particolari un sistema gravemente degenerato e pervasivo e raccontano episodi di malaffare in cui sono coinvolti magistrati che ricoprono incarichi di vertice. L’opinione pubblica ne è rimasta, a ragione, sconcertata.
Di fronte a tutto ciò la magistratura sta invece osservando un surreale ma assai eloquente silenzio: tace l’Associazione nazionale magistrati, tacciono la maggior parte delle correnti e tacciono quasi tutti i personaggi chiamati in causa dall’ex magistrato.
Alcuni di loro, trovando intollerabile un simile stato di cose, hanno deciso di rivolgersi pubblicamente a due dei magistrati con incarichi di vertice menzionati nel libro per avere da loro una doverosa presa di posizione sulle gravissime dichiarazioni che li riguardano.
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A proposito delle dichiarazioni riguardanti i dott.ri Giovanni Salvi e Giuseppe Cascini
Secondo quanto riportato nel libro “Il Sistema”, in vendita da ieri, l’attuale procuratore generale della Cassazione, dott. Giovanni Salvi, in almeno due occasioni avrebbe incontrato in privato e su sua richiesta il dott. Luca Palamara, all’epoca componente del Csm, per caldeggiare la propria nomina a importantissimo incarico pubblico.
I fatti riferiti dal dott. Palamara sono narrati in maniera molto dettagliata e sono stati ribaditi ieri sera nella nota trasmissione “Porta a Porta”.
Ove veri, gettano un’ombra inquietante sia sui loro asseriti protagonisti che sulla sorprendente circolare dello stesso Procuratore Generale che “assolve” per principio chi raccomanda se stesso per incarichi pubblici e chi quella raccomandazione accetta.
Nello stesso libro si attribuisce all’attuale componente del Csm, dott. Giuseppe Cascini, una indebita e pesante interferenza in un procedimento disciplinare a carico di un collega, compiuta quando il primo svolgeva le funzioni di sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma.
Appare evidente che la gravità delle accuse rivolte pubblicamente e ora note a tutti e la rilevanza dei ruoli ricoperti nell’assetto costituzionale dai dottori Salvi e Cascini impongono loro di smentire in maniera convincente i fatti o dimettersi dalle cariche ricoperte.
Confidiamo che i dottori Salvi e Cascini sapranno scegliere una delle due alternative.
Lo devono alla Repubblica italiana alla quale hanno prestato, come noi, giuramento di fedeltà.
27 gennaio 2021
1. Valeria Ardito (Procura Verona)
2. Giuseppe Artino Innaria (Tribunale Catania)
3. Milena Balsamo (Corte di Cassazione)
4. Sante Bascucci (Appello Torino)
5. Francesco Bretone (Procura Bari)
6. Giuliano Castiglia (Tribunale Palermo)
7. Natalia Ceccarelli (Appello Napoli)
8. Matteo Centini (Procura Piacenza)
9. Isabella Cesari (Ufficio di sorveglianza di Verona)
10. Claudio Curreli ((Procura Pistoia)
11. Edoardo D’Ambrosio (Tribunale Lecce)
12. Donato D’Auria (Tribunale Pisa)
13. Erika Di Carlo (Tribunale Palermo)
14. Desirèe Digeronimo (Procura Roma)
15. Gabriele Di Maio (Appello Salerno)
16. Stefania Di Rienzo (Appello Bologna)
17. Claudia De Luca (Procura Napoli)
18. Laura Di Marco (Tribunale di Roma)
19. Anna Chiara Fasano (Procura Nocera Inferiore)
20. Giovanni Favi (Tribunale Torre Annunziata)
21. Clementina Forleo (Tribunale Roma)
22. Antonella Frizilio (Tribunale di Ragusa)
23. Andrea Fusco (Procura Palermo)
24. Fabrizio Garofalo (Tribunale di Massa)
25. Giovanni Genovese (Tribunale Vicenza)
26. Carmen Giuffrida (Esperto Nazionale Distaccato presso il Consiglio dell’Unione Europea)
27. Carlo Maria Grillo (magistrato in quiescenza)
28. Alberto Iannuzzi (Appello Potenza)
29. Consiglia Invitto (Appello Lecce)
30. Paolo Itri (Procura Napoli)
31. Giuseppe Laghezza (Tribunale di Pisa)
32. Alessio Liberati (Tribunale Roma)
33. Felice Lima (Procura Generale Messina)
34. Giuseppe Lo Presti (Tribunale Pozzo di Gotto)
35. Giulia Malaponte (Tribunale di Palermo)
36. Marco Mansi (Procura Massa)
37. Pippo Marciante (magistrato in quiescenza)
38. Catello Maresca (Procura generale Napoli)
39. Ambrogio Marrone (Tribunale Bari)
40. Giulia Masci (Tribunale Cremona)
41. Anita Mele (Appello Salerno)
42. Giorgio Milillo (Procura Udine)
43. Fabrizio Minutoli (Tribunale di Palermo)
44. Andrea Mirenda (Ufficio di sorveglianza Verona)
45. Ida Moretti (Tribunale Benevento)
46. Paolo Moroni ((Tribunale Lecce)
47. Pietro Murano (Tribunale Pisa)
48. Agostino Nigro (Tribunale Napoli nord)
49. Gabriella Nuzzi (Tribunale Napoli)
50. Grazia Omboni (magistrato in quiescenza)
51. Michela Palladino (Tribunale Avellino)
52. Salvatore Palmeri (Tribunale Siracusa)
53. Giovanni Paternoster (Appello Potenza)
54. Rocco Pavese (Appello Potenza)
55. Matteo Pistone ((Tribunale Savona)
56. Andrea Reale (Tribunale Ragusa)
57. Roberto Riggio (Tribunale Palermo)
58. Alfredo Robledo (magistrato in quiescenza)
59. Daniele Sansone (Procura Palermo)
60. Nicola Saracino (Appello Roma)
61. Stefano Sernia (Tribunale Lecce)
62. Maia Rosaria Sodano (magistrato in quiescenza)
63. Giorgia Spiri (Procura Palermo)
64. Elisabetta Stampacchia (Tribunale di Palermo)
65. Maura Stassano (Appello Lavoro Salerno)
66. Eugenia Tommasi di Vignano (Tribunale di Verona)
67. Anna Maria Torchia (Appello Catanzaro)
68. Sergio Mario Tosi (Tribunale Lecce)
69. Massimo Vaccari (Tribunale Verona)
70. Nicola Valletta (Tribunale Chieti)
71. Luciano Varotti (Appello Bologna)