03 dicembre 2024

NASONINO E I PRESUNTI COMPLOTTI

La situazione politica a Paternò, che coinvolge il sindaco Nino Naso, è attualmente molto tesa. Inizia con la vicenda che nasce dall’inchiesta “Athena,” che ipotizza uno scambio di voto politico-mafioso. Secondo gli inquirenti, lo ricordiamo, ci sarebbero stati contatti tra il sindaco, alcuni membri della sua amministrazione e figure della criminalità organizzata, con richieste di assunzioni in cambio di favori elettorali. Il Tribunale del Riesame, come si ricorderà, ha accolto un ricorso della Procura per gli arresti domiciliari di Naso, ma il provvedimento attualmente è sospeso in attesa del pronunciamento della Cassazione.

02 dicembre 2024

PATERNÒ CHE… NON CI STA GIOVANNI PIANA: “SE NON… IO MI DIMETTO DAL CONSIGLIO. (il video)

 


Giovanni Piana, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, va all’attacco. Siamo alla terza puntata dei giovani di Paternò Che…, che certamente non le mandano a dire, hanno talmente le idee chiare che danno lezione a tutti:

«Non vogliamo prestarci a giochi di palazzo. Non possiamo continuare a far parte di un consiglio comunale bloccato, incapace di operare in modo costruttivo e ormai piegato dalle difficoltà amministrative e giudiziarie che gravano sull’amministrazione.
Se la mozione di sfiducia non dovesse andare a buon fine, anziché dire la classica frase “ci abbiamo provato” per poi conservare la propria poltrona, Giovanni Piana rassegnerà le proprie dimissioni».

‼️ QUANDO IL CASO DICE LA COMBINAZIONE



 

Er Nemmico


ER NEMMICO
Un cane lupo, ch'era stato messo 
de guardia a li cancelli d'una villa, 
tutta la notte stava a fa' bubbù.
Perfino se la strada era tranquilla 
e nun passava un'anima: lo stesso! 
nu' la finiva più!
Una Cagnola d'un villino accosto 
je chiese: — Ma perché sveji la gente 
e dài l'allarme quanno nun c'è gnente? — 
Dice: — Lo faccio pe' nun perde er posto.
Der resto, cara mia, 
spesso er nemmico è l'ombra che se crea 
pe' conservà un'idea: 
Nun c'è mica bisogno che ce sia. TRILUSSA


 

18 giugno 2024

PATERNÒ: L’ABBAGLIO DEL PD, UNA DICHIARAZIONE BISLACCA CHE NON TROVA RISCONTRO. LE DICHIARAZIONI DI ALFIO VIRGOLINI E MARIABARBARA BENFATTO

 


«Oggi, un ulteriore drammatico elemento si è aggiunto al quadro già cupo delle attività dell’amministrazione Naso a Paternò- dicono i componenti del circolo PD di Paternò. Se non bastava la triste e terribile accusa pendente sul sindaco di “scambio elettorale politico-mafioso – dichiara il PD- […] Oggi, un ulteriore drammatico elemento si è aggiunto al quadro già cupo delle attività dell’amministrazione Naso a Paternò- dicono i componenti del circolo PD di Paternò- Se non bastava la triste e terribile accusa pendente sul sindaco di “scambio elettorale politico-mafioso […] – contina il PD nel comunicato- che sarà sempre più attivo e puntuale nel documentare i cittadini sulle attività, o forse sarebbe meglio dire sulle “non attività” dei partiti, ribadiamo, tutti di destra, che seggono in consiglio comunale».

Se l’attività e la loro puntualità sarà come questa, fatta con dichiarazioni prive di fondamento, meglio stiano in silenzio, anziché prendere lucciole per lanterne ed abbaiare alla luna. Che dire una dichiarazione bislacca, niente di più.

Ecco la precisazione del capogruppo di FdI Alfio Virgolini (video):

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16 maggio 2024

INCHIESTA ATHENA: IL RIESAME ACCOGLIE LE TESI DELLA PROCURA

 

Non cade, insomma, l’ordinanza di custodia cautelare, al primo round. Nessuna scarcerazione per gli indagati detenuti dell’operazione “Athena”, che ha terremotato, tra l’altro, anche la politica paternese e che vede ancora indagati, ma a piede libero, il sindaco Nino Naso e l’assessore, dimessosi, Salvatore Comis.

Dunque gli atti dell’inchiesta Athena, che è ancora in corso, hanno superato il primo scoglio del Riesame, che ha quindi accolto lo scenario prospettato dalla Procura e che adesso deve decidere sul ricorso della DDA sul sindaco Naso e l’ex assessore Comis, che rimangono indagati per voto di scambio politico-mafioso (art. 416 ter c.p.), come detto.

A questo punto, però, si complica e non poco la loro posizione, in quanto il quadro probatorio complessivo è stato accolto dal giudice del Riesame, nell’ambito delle misure cautelari chieste dalla DDA e non concesse dal Gip.

Dalle carte dell’inchiesta Athena, depositate dalla Procura, sarebbero emerse interconnessioni, dirette e mediate, del sindaco Nino Naso ai noti esponenti del clan, così si legge. Questo sostiene la Procura che insiste sull’arresto col proprio ricorso. Tra qualche settimana il quadro si chiarirà.

Rimane comunque, oltre l’inchiesta giudiziaria, l’ipotesi di scioglimento per infiltrazioni mafiose al comune. Ma questo spetta al ministro dell’Interno e al Governo Nazionale.

15 maggio 2024

L’ESEGESI DEL “J’ACCUSE” DI ANDREA DI BELLA: “VI DICO CHI È NINO NASO”

 


E’ diventata virale l’intervista del già portavoce del sindaco del comune di Paternò e già tutti si chiedono quale senso ha avuto questa intervista, perché a parere di alcuni non ha significato nulla di che. Noi invece non crediamo sia così e proprio per questo abbiamo deciso di fare l’esegesi, la facciamo noi che eravamo presenti e osservavamo le posture, i toni e i significati di ciò che è stato detto, anche a microfoni spenti. Ma non siamo qui oggi ad anticipare le interessanti ulteriori rivelazioni. Oggi ci apprestiamo all’interpretazione critica del pezzo messo online. E sono almeno tre i punti salienti da esaminare:

  1. «Guardi, glielo dico con molta franchezza, io ritengo che esista ormai da tempo una catena di comando che al primo posto non vede il primo cittadino ma soggetti terzi, che non ricoprono ruoli ufficiali e che con la loro totale incompetenza stanno sviando in modo anche piuttosto palese l’azione amministrativa. Un enorme peccato per tutta la città». La catena di comando che di fatto governa la città potrebbe essere una sorta di politik-bureau, un matriarcato senza ruolo istituzionale, che indirizza l’azione amministrativa assieme alle influenze esogene di personaggi che hanno contribuito alla sua rielezione, palesati recentemente?
  2. «Il signor Nino Naso conosce perfettamente tutto quello che le sto dicendo oggi. Naso sa che penso che la Giunta aveva bisogno di un tratto differente, che alcuni soggetti avevano finito per imbarbarire il progetto politico che insieme a lui avevo contribuito a fondare, che da progetto civico si era trasformato tutto in una attribuzione di poltrone fine a se stessa, peraltro fantasiosa e basata su criteri inediti e discutibili, che del nostro programma elettorale – di cui peraltro sono stato uno degli artefici – avevamo realizzato ben poco». Una giunta di scarsa qualità, come peraltro i risultati, dove gli assessori non hanno peso specifico, ma che hanno “imbarbarito” le premesse di quel pesudo progetto politico civico nasista col quale erano partiti nel 2017. In una condizione Naso-centrica. Rivoluzione cantavano. Un tradimento. E che tutto quello descritto era perfettamente a conoscenza del sindaco. Bene.
  3. «No, dell’inchiesta giudiziaria che vede ancora indagato il sindaco non ne parlerei oggi. Da giornalista e da professionista della comunicazione, volutamente, pur avendo materiale a non finire da poter utilizzare per scrivere fiumi di articoli, non ho mai strumentalizzato una vicenda che sono certo abbia toccato molto, specie sul piano umano, i soggetti coinvolti. Su un piano più strettamente politico invece, alla luce delle risultanze d’indagine venute fuori dall’inchiesta, posso solo dire che io da sindaco avrei attuato scelte totalmente diverse ed in tempi diversi. Anche da un punto di vista comunicativo e nell’approccio che si è avuto alle vicende emerse. Alcuni probabilmente non si sono ancora resi conto del tramonto della loro stagione politica. Che il Nasismo sia finito, inteso come fase storico-amministrativa di questa città compresi i soggetti che a vario titolo la costituiscono, io ritengo sia un fatto ovvio». Sottolinea come, sic stantibus rebus, nessuna pezza da mettere può salvare una situazione che politicamente e amministrativamente, è fortemente  compromessa. Un invito al sindaco di dimettersi. Insomma sono ai titoli di coda e non bastano i tagli di nastri per risollevare forzatamente un’immagine pubblica ormai compromessa. Specialmente quando a dirlo è un personaggio che ha accompagnato Nino Naso sin dai primi passi e per gli anni a seguire, fino al tradimento politico del sindaco e poi alla rottura. 

IL “J’ACCUSE” DI ANDREA DI BELLA: “VI DICO CHI È NINO NASO” (parte prima)

 


Incontriamo Andrea Di Bella in un caffè in centro a Catania. Ed è il primo incontro di sempre, e di persona, col personaggio. Dopo alcuni scambi non del tutto edificanti nel passato. Si fa lasciare sul posto da un’auto che va via e che tornerà a riprenderlo al termine del nostro incontro. Siede e prende un “decaffeinato, grazie”. Ed inizia così la nostra chiacchierata con l’uomo che per vent’anni è stato il cosiddetto “uomo ombra” del sindaco di Paternò Nino Naso, in seguito anche suo portavoce politico per diversi anni, prima del recente brusco allontanamento tra i due. Ci diamo rigorosamente del lei, e lo manteniamo fino alla fine. “Guardi, faccia il suo lavoro ed è giusto che mi faccia le domande che vuole. Unica cosa su cui non mi esprimerò è la condizione che vede attualmente la Procura di Catania impegnata nei confronti del signor Nino Naso (sindaco di Paternò, per il quale la Procura ha chiesto l’arresto ndr). Parlo di altro, se non le dispiace”. Inizia così la nostra conversazione con Di Bella, l’ex spin doctor del primo cittadino paternese.

09 maggio 2024

🔴 PATERNÒ UNA CITTÀ SOSPESA. Gli interventi di Ciancitto e Balsamo

 


Due interventi, dell'on. Francesco Ciancitto e dell'avv. Anna Maria Balsamo, che pubblichiamo qui di seguito e che riteniamo siano pertinenti ed importanti: