In questo video potete vedere come velocemente stia prendendo forma il centro di ricerche della Fondazione Ri.Med a Carini (Pa). Mentre siamo alla vigilia della conferenza Italia-Africa, questa è la più importante infrastruttura di ricerca che si sta realizzando nel Sud Europa, capace di attirare l’attenzione di tutto il bacino Mediterraneo. È una cosa straordinaria che si realizza in Sicilia, a Palermo.
Come ogni storia bella e di successo, in questa martoriata terra, se ne affianca una diversa. Accanto al centro di ricerche di Ri.Med il governo di cui ho fatto parte aveva programmato, portandolo all’approvazione del Nucleo Investimenti del Ministero della Salute, la realizzazione di Ismett2, affidato alla progettazione di Renzo Piano (che così avrebbe realizzato in Italia il primo ospedale a sua firma).
Si era previsto un cluster unico con la ricerca medica e la sua sperimentazione applicata, un finanziamento sui fondi ex art. 20 (approvato dal Ministero) e, quindi, uno ulteriore sul FSC 21-27.
Assieme, centro di ricerche e ospedale, rappresenterebbero un investimento di oltre mezzo miliardo, con la potenzialità di qualche migliaio di posti di lavoro.
Non so perché (e non l’ho mai capito in cinque anni di lavoro), ma a Palermo agli “addetti ai lavori” Ismett non piace. Se hanno un problema serio corrono tutti verso l’ospedale che è una enclave di sapienza nel cuore del Civico. Ma poi non lo amano. Anzi, lo considerano quasi un coacervo di eccessi e misurano con il bilancino quanto valga un DRG in Ismett, senza rendersi conto di quanti milioni vengano messi per ripianare le perdite di altri ospedali molto meno performanti. E poco importa delle decine di migliaia di vite salvate in tanti anni di trapianti e non solo.
Penso si debba per una volta uscire dal politichese e dire con chiarezza cosa si vuole fare: Ismett2 è ancora un progetto strategico per la Sicilia oppure no?