26 gennaio 2024

⛑️ REGIONE SICILIANA, IL VANZER DELLA SANITÀ

 




"Ci troviamo alla vigilia della nomina dei direttori generali che saranno scelti entro il 31 gennaio, è un obbligo normativo. La proroga dei commissari era stata fatta in attesa degli elenchi dei direttori sanitari e amministrativi, che sono stati completati. Per cui entro la fine del mese ci saranno di direttori generali". 

Così ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, conversando con i cronisti dopo essere intervenuto al convegno sulla emergenza sanità tenutosi qualche giorno fa a Palazzo dei Normanni.

In parole più comprensibili ai profani comincia il Valzer delle nomine nella Sanità. Nomine ambite e ben pagate da affidare a professionisti (!?) iscritti all’albo nazionale del Ministero della Salute ed all’ulteriore (bi)albo dell’Assessorato della Salute.

 Al convegno, promosso dalla Commissione Salute all’ARS, c’erano presenti, in spolvero, tutti i manager uscenti, oggi commissari, ed anche i loro sponsor, schierati e pronti (qualcuno direbbe proni) per il nuovo giro di Valzer. Infatti sembrerebbe che l’orientamento sia innanzitutto di fare girare tutti, nessuno escluso !!!  Le voci che si susseguono nei corridoi dell’Assessorato della Salute sono però tante e talvolta contraddittorie, con nulla ancora di certo !!!  Tranne che rischia di essere l’ennesima occasione persa per dare slancio alla sanità siciliana. Alla fine girano sempre i soliti nomi, i soliti noti, i soliti clientes. Uomini per tutte le stagioni, spompati, interessati solo al compenso, alle prebende, ed al potere che gestiranno, sempre lì, in dispregio delle esigenze della Sicilia e dei siciliani, delle necessità di salute, delle efficienze, dei pronto soccorsi in affanno, delle liste d’attesa secolari, dei reparti sporchi e mal guidati, delle eccellenze che scappano via verso il privato e sempre più spesso fuori dalla Sicilia, per il danno di immagine che creano ai pochi bravi che restano in Sicilia e lottano per provare a renderla migliore.

Schifani non ha ancora trovato il metodo e nemmeno la quadra: non sa se attingere al (bi)albo composto dai 49 “maggiormente idonei” e dagli 87 “idonei”, o magari se cambiare tutti o confermare una parte dei commissari uscenti. Non esclude infatti che chi ha lavorato bene (?) possa rimanere, ma conferma che i partiti dovranno trovare un accordo altrimenti sarà lui a decidere (come se avesse i numeri per farlo). 

Evidentemente è un Presidente alle corde che non sapendo che pesci pigliare si affida al ventriloquo Marcello Caruso per provare a trovare una sintesi, che immancabilmente, non arriva. 

Fratelli d’Italia, rivendica dalle 6 alle 7 poltrone, forte delle sue preferenze, Lega ed Mpa, con Lombardo assai critico nei confronti del governatore (anche sulla sanità oltre che sui rifiuti), vorrebbero far pesare la ‘federazione’ e assicurarsi 5 caselle sul totale di 18, prima di piazzare ulteriori tasselli quando ci sarà da nominare direttori sanitari e amministrativi; e poi, c’è Forza Italia, che ne vuole altre 5 o 6 e c’è la DC, che sembrerebbe la formazione più “schiacciata” con 1 posto, ma che già da qualche tempo ha iniziato a mettere le mani avanti.

Quindi se i partiti più forti e strutturati sembrano avere maggiori chances e quindi più possibilità di avere ciò a cui ambiscono (premiare i manager a loro più fedeli e proni)  le imminenti nomine della sanità, nell’attuale schema di ripartizione, sembrerebbe danneggiare solo Totò Cuffaro e la Nuova Democrazia Cristiana. 

All’ex governatore e attuale segretario nazionale della Democrazia Cristiana, infatti, vorrebbero addirittura sfilare la Fondazione Giglio di Cefalù, la cui guida è affidata al fratello dell’assessore Nuccia Albano, ed anche una fra le 18 casella che riguardano Aziende sanitarie e ospedaliere, che i neo democristiani richiedono (qualcuno dice Agrigento – ipotesi osteggiata da tutta la deputazione agrigentina che pur odiandosi reciprocamente trova in questa situazione una occasione per unirsi tutti insieme appassionatamente contro Totò Cuffaro). 

Questione di non poco conto visto che Cuffaro non è un leader di partito da non tenere in considerazione. Non si può scherzare troppo con la Nuova DC che è viva e vegeta ed anche forte, e per la quale Cuffaro ha rilanciato, pubblicandolo, l’appello ai “Liberi e Forti” di Don Luigi Sturzo. 

Cuffaro vuole contare il più possibile, perché i numeri sono dalla sua parte; e soprattutto è stanco di sentire cattiverie (lo ha detto anche di noi accusandoci di essere troppo pungenti ed ingenerosi). 

In effetti nei mesi scorsi nessuno gliene ha risparmiate (noi compresi), anche se le più indigeste cattiverie provengono dal fuoco amico di Forza Italia, che nel corso dell’ultimo meeting di Taormina, con l’apparizione di Caterina Chinnici al fianco di Tajani, ha chiuso le porte a un apparentamento con Cuffaro, in vista delle Europee (FI non è un pullman !!!!) . Anche Lombardo non è stato mai tenero con Totò, ritenendo l’esperienza della DC conclusa 30 anni fa. 

Indubbiamente Totò Cuffaro è un uomo carismatico ed empatico e basta parlargli per restare stregati dalla sua democratica capacità di ammaliarti. E’ successo anche a noi quando lo abbiamo intervistato a Catania in occasione del Congresso Provinciale della Nuova Democrazia Cristiana. Siamo stati si bacchettati ma anche accolti in maniera cordiale e dobbiamo rendergliene merito. 

Ma torniamo ai manager ed alle nomine della Sanità siciliana. La partita è troppo importante per essere gestita come una semplice “spartizione” di posti di potere. Non si può sempre e soltanto pensare alla mera ripartizione matematica di poltrone, solo col metodo cencelliano. I Manager della Sanità devono essere scelti con coscienza e scienza. Ci sta la ripartizione partitica ma questi devono veramente essere i più bravi ad essere nominati per le loro competenze, capacità, esperienze e risultati conseguiti (che sono mancati praticamente ovunque). Ne va della salute delle persone, di un sistema sanitaria al collasso che va rilanciato ed efficientato. 

I Manager scelti e nominati debbono guidare le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere in maniera responsabile. Devono essere capaci di attrarre eccellenze e di creare le condizioni per fare smettere i viaggi della speranza verso altre Aziende sanitarie nazionali, il cui costo rimarrà comunque a carico delle tasche dei siciliani.

Basta con Manager solamente servi dei politici di turno pronti a tutto pur di restare attaccati ad una poltrona. Diamo spazio a chi, pur di appartenenza partitica, veramente merita, a chi è capace, a chi potrà gestire aziende sanitarie ed ospedali con consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, che sappia approvvigionare con regole certe e con equità, rispetto e parità di trattamento dei fornitori. 

La Sicilia ed i siciliani tutti sono stanchi di una sanità che non funziona affidata a manager e medici che rispondono solo alle logiche del potere piuttosto che a quelle della salute delle persone ed all’interesse pubblico.

Noi ci siamo, vigileremo e denunceremo. E’ questo il ruolo che ci siamo ritagliati a dispetto di chi non gradisce, prova ad intimidirci, ci redarguisce e talvolta ci minaccia, ma che dovrà farsene una ragione, cambiare metodo o andare a casa.