Catania è tra le 5 città "percepite come le più pericolose” in Europa. La città Siciliana, con un “indice di criminalità” di 63,9 si trova subito dopo la francese Marsiglia (64,7) ed è al terzo posto nella classifica stilata da Numbeo, il più grande database al mondo di dati forniti dagli utenti su città e Paesi in tutta Europa, fornendo informazioni aggiornate e tempestive anche sulla criminalità.
Orde di micro-criminali che si abbattono nel centro storico, senza controllo, mettendo a rischio la movida catanese, assediando i luoghi del divertimento, una cattiva cartolina per la città italiana che attrae, anche, il maggior numero di turisti.
Ne parliamo con gli assessori Viviana Lombardo (Politiche Giovanili) e Alessandro Porto (Polizia Locale):
"Bisogna iniziare con l'educazione civica dalle scuole -esordisce l'assessore Lombardo- tant'è che questa settimana è partita l'iniziativa della Polizia Locale partendo dalle elementari. Altro problema è la dispersione scolastica che sottrae i giovani in età della scuola dell'obbligo ad una educazione del bene comune alimentando così esempi non positivi e il rischio reclutamento della criminalità. Proprio per questo motivo ci siamo fatti promotori di un tavolo permanente che oltre alla sottoscritta vede la partecipazione dei colleghi titolari delle deleghe della pubblica istruzione e solidarietà sociale e del presidente del tribunali per i minori. Abbiamo messo a disposizione un sistema digitale, un software, che segnala le famiglie che si sottraggono a tale obbligo scolastico per i figli con la conseguente sospensione di ogni contributo economico di assistenza per le stesse. Stiamo tra l'altro mettendo a disposizione di associazioni di volontariato alcuni immobili sequestrati alla mafia perché si creino nei quartieri a rischio centri di aggregazioni giovanili. Altra iniziativa che abbiamo varato è l'operazione "Con-Giunta", rivolta alle scuole superiori, invitando gli studenti alle riunioni di giunta per far comprendere agli stessi come si fa amministrazione e come si formano gli atti amministrativi». Questo per quanto concerne il progetto prevenzione/educazione.
Dai progetti di prevenzione passiamo adesso a quelli del controllo del territorio.
«L'aspetto fattuale più interessante- ci dichiara l'assessore Porto- è l'aver creato, su iniziativa del Prefetto, Questore e Sindaco, le pattuglie interforze tra la Polizia Locale, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato, che dovranno tutelare l'ordine pubblico proprio nel centro storico, meta della microcriminalità che si riversa al centro di Catania. Abbiamo assistito ad azioni che hanno turbato alcuni luoghi di divertimento, della movida, con azioni di violenza inaudita, anche armata, da parte di questi giovani cresciuti in ambienti criminali, pervasi da incultura endemica. Da sottolineare il cambio di passo che sottolinea e rende concreta l'azione decisa di questa amministrazione, è stato il blitz fatto nel vecchio San Berillo, luogo di ogni malaffare, a ridosso di quella che una volta era la city catanese di corso Sicilia, con il Sindaco in testa. Importante, oltre alla video sorveglianza, è intensificare la pubblica illuminazione, che spesso è oggetto di atti vandalici, anche con spari verso i corpi illuminanti, per far si che l'oscurità favorisca appunto il malaffare e lo spaccio. Queste sono le nostre priorità, tra educazione preventiva, controllo del territorio e repressione delle azioni criminali, per mandare nel mondo la migliore cartolina di Catania».