Assistiamo da qualche tempo alla realizzazione seriale di meraviglie cittadine che superano, o tentano di sostituire nella storia del mondo, a quelle che la tradizione storica ci ha tramandato, le celeberrime sette meraviglie.
Finora l'amministrazione presieduta da NasoNino ce ne ha lasciato solo cinque, ma la speranza di tutti noi è che il Mago di Oz, che presiede il governo della città, superi in numero e qualità quelle sette meraviglie del mondo.
Il Mago di Oz, lo definiamo così per la capacità di mostrarsi in sembianze diverse al cospetto di persone e/o situazioni opposte, dopo la fontana non fontana, le abat jour del castello (dove sono i 60milioni spesi?), lo stupro delle salinelle, la pista ciclabile e la deforestazione di corso del popolo, adesso, arriva l'autorizzazione dei manifesti di celebrazione del centenario della marcia su Roma.
Certo non è stato lui ad autorizzare l'affissione, ma certamente dopo che il messaggio che tramite l'affissione è stato dato "urbi et orbi", poco vale la defissione tardiva a cui lui stesso ha partecipato, presente sempre, in ossequio al culto della personalità, come l'imperatore romano Nerone, che cura con estremismo acuto, salvo poi incendiare la città, che accompagnato da propri post sui social. E il popolo (il suo, sottoproletariato culturale) inneggiante!
È l'esaltazione del nulla, che parla di inganno, di richiesta incompleta, di oggetto del manifesto ignoto. Ma di cosa parliamo? Questo denota e sottolinea il fatto che la città sia senza controllo, dove chiunque può fare ciò che vuole senza che, se il fatto sia riprovevole, che questo sia impedito. Paternò, un far-west senza legge. Dalla caotica circolazione, ai parcheggi in terza fila, all'occupazione abusiva di suolo pubblico, al commercio ambulante senza regole, adesso anche a potere autorizzare a pubblicare manifesti non solo di esaltazione della marcia su Roma, che rende l'immagine della città, come estremo rigurgito nostalgico del ventennio e definita da tutta stampa nazionale la città simbolo nazionale del fascismo dove è nato Ignazio La Russa presidente del Senato. Capite bene?
Come non si può certo affermare che NasoNino sia un attento conoscitore e lettore di Bernardino Ramazzini scienziato, accademico e scrittore italiano, che nella sua tredicesima orazione del 1711 testimonia la sua vocazione preventiva: «longe præstantius est præservare quam curare», «prevenire è di gran lunga meglio che curare». Ma qui non si previene e la cura spesso è peggiore del male.
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