Era tutto nelle previsioni che l'accidia perpetrata per mesi in una situazione seria, se non grave, prima o poi avrebbe portato i veri problemi. E detto fatto: la Sicilia va in zona arancione. Questa è l’ulteriore prova, amarissima ma scontata, che la coppia dell'inadeguatezza governativa, Musumeci-Razza (come Gianni e Pinotto), non ha mai fronteggiato l’emergenza strutturale sanitaria e non solo Covid. Nessun potenziamento delle terapie intensive e delle strutture sanitarie, né nuovi insediamenti, con screening e tracciamenti anti-covid abortiti.
I siciliani assistono quotidianamente cosa significa avere un presidente della Regione che guarda esclusivamente al proprio futuro politico mutante, come Totò cerca casa, che ha un moto di sussulto solo quando viene scalfito il proprio ego ipertrofico.
E un assessore alla Salute che nel suo ambito di competenza non è stato in grado di programmare nulla, figuriamoci prevenire, dedicandosi solo alla gestione elettorale del proprio assessorato.
Adesso i riflessi nefasti non sono solamente nell'ambito più serio della salute collettiva, bensì si addensano anche su quello economico di imprese e famiglie. Sulla vita di tutti i giorni per la paura, che così stando le cose, si ingenera tra la gente, facendo sprofondare l'Isola in una recessione senza precedenti e nessuna luce in fondo al tunnel.