E se il Pd facesse il nome di Gianni Letta, che peraltro è anche zio di Enrico? Uomo del dialogo, della moderazione, uomo di equilibrio. Di centrodestra, ma rispettato a sinistra. Siamo nel campo del fantaquirinale. Ma è vero che, in giorni di notevole paura per il Pd, con l'incubo di vedere Silvio Berlusconi eletto alla presidenza della Repubblica, è spuntato il nome di Gianni Letta, Sua Eminenza Azzurra, come veniva chiamato, negli anni d'oro del berlusconismo, l'uomo al fianco del leader di Forza Italia, potentissimo sottosegretario alla presidenza (con delega ai servizi) col premier Berlusconi.
Perché nel Pd, in questo momento, si sta valutando tutto pur di evitare i due incubi che si vedono materializzare: l'elezione di Berlusconi o quella di una personalità di centrodestra sgradita al Pd. Il dispetto numero uno, per Pd e Movimento Cinque Stelle, è che venga eletto Berlusconi, perché da questa sacca di rancore di protesta contro le leadership dei rispettivi partiti potrebbero arrivare molti voti. Poniamo che un parlamentare del Pd o del M5S sappia che non sarà rieletto, che non si senta valorizzato. Cosa può fare per "vendicarsi"? Il dispetto numero uno, per Pd e Movimento Cinque Stelle, è che venga eletto Berlusconi. Da questa sacca di rancore potrebbero arrivare molti voti.
Secondo rischio che il Pd si teme. Cioè che il prossimo presidente della Repubblica venga eletto da una maggioranza che lo esclude . Magari centrodestra più Italia Viva e Coraggio Italia. Oppure centrodestra, Italia Viva e parte del M5S. Insomma che, archiviato Berlusconi, Renzi faccia l'accordo con Salvini o Salvini con Di Maio, tenendo fuori il Pd. Un risultato di questo tipo, sarebbe la Caporetto dei dem.
Anche perchè Matteo Renzi ha chiarito che qualora il centrodestra presentasse per il Colle «un candidato diverso da Berlusconi che fa l'interesse dell'Italia, autorevole, credibile... Italia Viva è pronta a votarlo».
Questo è l'identikit di Gianni Letta. Italia Viva lo voterebbe. E probabilmente anche parte del Pd. Per ora è una suggestione. «Sappiate che se mi renderò conto che i voti non ci sono, sono pronto al passo indietro». Quindi se a Berlusconi mancano i voti il piano B del centrodestra è proprio Gianni Letta.