25 gennaio 2022

✅ PACHINO, COME SCIOGLIERE UN COMUNE PER MAFIA, DOVE MAFIA NON C'ERA

Raccontiamo la storia di Pachino, come quella di Scicli, ma anche come Castelvetrano. Pachino, città che  è andata incontro ad una vicenda infamante: lo scioglimento del Comune per mafia, con il commissariamento per un anno e mezzo.  Molti hanno sottolineato qualche dubbio per una decisione, presa dal Ministero dell'Interno, dopo una relazione prefettizia, che è sembrata molto mediatica, ma di poca sostanza nei fatti. Partiamo da Pachino.

Proprio qualche giorno fa, il Tribunale di Siracusa Sezione Penale, con sentenza in primo grado del collegio presieduto dalla dott.ssa Carla Adriana Frau, ha assolto l’ex consigliere comunale di Pachino Salvatore Spataro, politico accusato di avere fatto parte di un’associazione mafiosa per procurare voti per sé e per il candidato sindaco Andrea Ferrara per conseguire ingiusti profitti e vantaggi.

«Un disegno di pupi e pupari», così l’ex sindaco di Pachino Roberto Bruno definiva lo scioglimento del Comune da lui amministrato su istanza del Consiglio dei Ministri proposta dell’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel 2019. Dichiarava «enormi dubbi di legittimità sulla procedura di scioglimento ma soprattutto di manovratori che hanno voluto fortemente penalizzare non solo la mia persona ma un’intera città», e osservava che «se altrove la mafia si occupa di gestione degli appalti, a Pachino si occupava di biliardino e di parcheggiare le macchine». 

Il disegno politico di ‘pupi e pupari’, di ‘manovratori’ a cui si riferiva Bruno era tracciato dall’ex senatore Beppe Lumia (PD), icona dell'antimafia, primo firmatario di diverse interrogazioni parlamentari quando era ancora in carica, sostenuto da un pezzo importante della stampa, in cui il ruolo di punta l'ha avuto un giornalista altrettanto famoso: Paolo Borrometi. Chiamato al banco dei testimoni, l’ex senatore Lumia, però, ha dovuto rispondere smarcandosi dalle accuse: il candidato sindaco Ferrara, sostenuto dal consigliere Salvatore Spataro, era lo stesso candidato sindaco a cui il senatore aveva manifestato sostegno alle amministrative di Pachino del 2014.  

Così l’on. Claudio Fava, presidente della commissione antimafia regionale: «Il rischio che in talune circostanze, il ricorso allo strumento dello scioglimento per infiltrazione mafiosa abbia travalicato le finalità imposte dalla norma, mutandone senso e significato. Episodi, ed è questa la coincidenza preoccupante, che si sono verificati allorché alcune amministrazioni locali si sono legittimamente opposte a progetti per la realizzazione o che hanno determinato l’estensione di impianti privati dediti allo smaltimento dei rifiuti. Nel caso di Scicli è stato il tribunale ad affermare che il processo non avrebbe nemmeno dovuto farsi. Sciogliere un Comune diventava un atto di fede, che partiva da una presunzione di colpevolezza degli amministratori locali. Oppure per comodità o rispondendo a sollecitazioni di altro tipo, un fatto che sarebbe grave sia sul piano morale che politico».