Quando una calamità naturale si abbatte su un territorio bisognerebbe riflettere prima di emettere sentenze. Riflettere se preventivamente avrebbero potuto essere messi in opera tutti i rimedi per evitare danni maggiori. Ma indubbiamente un tornado violento non può essere fermato con le mani, né con altri mezzi.
Altra invece è la valutazione, che facciamo, per quanto riguarda i "soliti" allagamenti. Al riguardo è stata prodotta tanta letteratura ma nulla si è mai fatto, infatti, Catania viene sempre allagata perché si trova a valle dell'Etna e come si sa l'acqua dall'alto precipita in basso.
Nessun canale di gronda è stato costruito negli anni, malgrado le risorse riservate al risanamento idro-geologico sono state, nel passato, ingenti, ma l'accidia di quelle amministrazioni, di quelli che hanno amministrato per decenni, ha prodotto lo status quo.
Detto ciò, siamo andati fuori tema, forse, torniamo alla situazione odierna. Ci è arrivata questa ulteriore calamità e malgrado la protezione civile regionale avesse dato per tempo l'allarme, le autorità locali nessuna comunicazione hanno fatto alla popolazione, probabilmente ultroneo. Però è ridicolo fare un comunicato a cose avvenute, meglio il silenzio. Ma in questa epoca la bolla mediatica attrae come il canto delle sirene al quale non si può resistere quindi meglio essere ridicoli che non esserci. Pogliese, conta fino a cento prima.
Ma, all'interno del perverso web, si trova di tutto dai novelli scienziati, ai risolutori di ogni cosa. Ma anche avvoltoi, a caccia del nulla da mettere al rogo, ad ogni costo. I novelli sanculotti delle polemiche inutili, pur di apparire, di non essere dimenticati, non ricordando che la storia ci insegna che prima o poi anche la loro testa verrà tagliata. Ops! Già è successo? Ma com'è cha ancora parla? Noi ne faremmo a meno, ma è la nostra professione comunicare e per sopravvivere ...