12 gennaio 2021

Prof. Alfio D'Urso, il "complotto di "ItalyDidIt", Trump e i brogli elettorali. Un caso internazionale.


Il clamore internazionale che ha provocato l'uscita del Prof. Avv. Alfio D'Urso non ha eguali se si pensa che da Catania ha già fatto il giro dei cinque continenti e provocato innumerevoli reazioni soprattutto negli States. Il fatto appare fantascientifico, ma conoscendo la grande serietà di Alfio D'Urso, stimatissimo professionista, ci chiediamo cosa lo ha spinto in questa crociata che  sta provocando un terremoto in America ma che gli sta procurando, tra l'altro, molte critiche di alcuni operatori dell'informazione, in Italia, che certamente non conoscono le sue doti di serietà.
Circolano in USA servizi che fanno leva sul contenuto del documento, come possiamo vedere da un video dal titolo «Maria Zack Italy did it – Arturo Delia Admits to steal the USA elections!». Si tratta di una puntata del programma «America Can We Talk» condotto da Debbie Georgatos.

Nel video interviene Maria Strollo Zack di «Nations In Action», un gruppo di avvocati americano situato a Sarasota (Florida), il cui sito web pubblica il 6 gennaio 2020 
un comunicato stampa intitolato «Press Release: Votes Switched throughout U.S. Presidential Race – Institute for Good Governance» dove viene richiesta l’immediata sospensione dei contratti americani con Leonardo SPA («Immediately strip Leonardo SpA of all contracts and seize assets»). Così viene implicitamente ammessa che la criticità denunciata da D'Urso possa esistere.

A sostegno della tesi dei brogli si riscontrano ulteriori reazioni:


Ma sentiamo l'opinione di Ivan Maravigna, persona molto vicina al professore. D'Urso da presidente Intersac designò Maravigna amministratore delegato dell’aeroporto di Comiso e i due condividono molti processi di rilievo nazionale (le trivellazioni Panther in val di Noto ed il fallimento della Cesame) che li hanno visti affiancati nella difesa:

«I teorici dell’anticomplottismo, che spesso hanno spessore culturale e cerebrale identico a quello dei complottisti, hanno già liquidato come bufala la testimonianza del professore D’Urso . E tutto ciò senza nulla conoscere del vissuto e della dimensione di tale professionista. Per valutare tale peso hanno utilizzato la foto del portone di ingresso del suo studio quasi a far credere che si tratti dello studio di un avvocaticchio di provincia. 

Partiamo già da questo: se uno fotografa il palazzo da piazza dei Martiri si rende conto che si tratta subito di un prestigiosissimo palazzetto storico del 700 sorto proprio di fronte al palazzo dei principi di Reburdone. Chi poi, come me, ha avuto la fortuna di entrarvi sa che lo studio del professore e’ bellissimo, curato nei minimi dettagli con una quantità di pezzi di antiquariato. 

Il professore e’ tra i 4,5 avvocati più affermati in Catania e la sua dimensione e’ certamente nazionale. Nessuno di noi suoi colleghi penserebbe mai che metterebbe sul tavolo da gioco la sua enorme credibilità accumulata in decenni di successi professionali per vederla svanire con una puntata azzardata. Per cui: se è una bufala, il professore aveva un mitra puntato contro oppure non è una bufala. 

Mi pare poi opportuno rilevare una cosa: il professore si è limitato a redigere un “affidavit” cioè a ricevere una testimonianza di un soggetto terzo della cui veridicità non è certo lui chiamato a rispondere».

D. Ma l’attuale avvocato di Esposito smentisce che il suo assistito abbia mai rilasciato tali dichiarazioni. E la stampa critica fa notare che il professore D’urso non compaia nel suo collegio difensivo. Come lo spiega?

R. Il professore, va chiarito subito, non è un penalista. Esposito nomina il suo avvocato napoletano al momento del suo arresto il 5 dicembre. Nulla impedisce al professore D’Urso di avere raccolto prima, fuori dall’ambito penale e giudiziario, questa dichiarazione.

D. Il giornale La Sicilia scrive che gli amici del professore temono per la sua vita. Lei è preoccupato, lo ha sentito di recente?

R. Guardi ci siamo sentiti telefonicamente nelle festività per scambiarci gli auguri e l’ho sentito come sempre tranquillo. Poi ieri ci siamo scambiati dei messaggi perché assistiamo, io in sede penale e lui in quella civile, l’ex amministratore delegato della Cesame e io, come spesso accade, approfitto della sua sconfinata professionalità e preparazione per preziosi suggerimenti. L'ho avvertito, anche in questa occasione e come sempre , vivace e sul pezzo. Se ha il tempo per approfondimenti giuridici non credo abbia grandi preoccupazioni.