Il Bis-Conte Gnomo con la pentolaccia d'oro ancora aperta, prende atto della fiducia precox di mezza botta del Senato con soli 156 voti al suo governo, ma ha dovuto constatare il mancato raggiungimento della soglia minima di 161 voti a Palazzo Madama, che garantisce la tranquilla maggioranza assoluta, necessaria per l'approvazione di importanti provvedimenti.
Decisiva, per i 156 voti, si è rivelata l'astensione dei senatori di Italia Viva (16), il voto di senatori a vita (3), che non partecipano ai lavori del Senato, oltre a 4 raccogliticci scappati dal proprio recinto per correre dal premier (in cambio di qualcosa?).
C'è la possibilità che altri dissidenti "rientrino nel perimetro della maggioranza" nelle prossime ore? Tutto dipende dalla pentolaccia con i fiorini d'oro, di quanto tesoretto vi sia da spendere alla fiera dei senatori.
Resta da capire, poi, se Conte intenda impostare il rimpasto e su che tavoli continuerà a trattare con i soggetti, Italia Viva, non gli hanno garantito il sostegno e la possibilità di avere un governo stabile. Al momento Giuseppi è su un gommone in piena tempesta
Salvini e Meloni hanno chiesto l'intervento di Sergio Mattarella, perché prenda atto dell'assenza di numeri ampi, sicuri, politicamente consolidati, per governare.
L'ora del redde rationem è arrivata e a questo punto, probabilmente domani mattina, il premier salirà al Colle per riferire le sue valutazioni dopo la due giorni di maratona parlamentare.