03 giugno 2020

REGIONE SICILIANA: TURISMO SICURO... 🤔 Ma quanto è sicuro? di Debora Borgese


Facciamo finta che la Sicilia abbia segnato un numero esorbitante di contagi e che, gradualmente, sia riuscita a contenere il virus a oggi ancora presente sul territorio.

Immaginiamo di essere mossi dal grande desiderio di viaggiare e che le istituzioni della meta scelta ci diano l'ok a entrare, salvo scaricare un'applicazione che indichi il nostro percorso ed eventualmente i sintomi di contagio da COVID. 

La prima domanda che mi farei, da turista, è: 1) Chi seguirà il mio percorso? 2) Chi entrerà in possesso dei miei dati sanitari personali? Dopodiché, qualche dubbio mi verrebbe sulla liceità di questa procedura. E se non ho le capacità/possibilità di scaricare quest'app sul mio dispositivo? 

E se non sono in grado di gestirla? Poi, certo: partire con un amante sarebbe a quel punto impossibile perché, ipotizzando il contagio, qualche difficoltà ci sarebbe a dare spiegazioni al partner ufficiale. A mio parere, avrebbe avuto più senso disporre test sierologici prima delle partenze di andata e ritorno per essere sicuri che chi arriva e riparte è un soggetto sano, non contagiato, non asintomatico. 

Non solo per la sicurezza degli abitanti e degli altri turisti ma soprattutto per rispetto nei confronti dei gestori delle strutture alberghiere che Dio solo sa quanto stanno investendo per sanificazione e dispositivi anticovid. Anche la storia della misurazione della temperatura, infine, mi pare un po' scriteriata. Mi dite, di grazia, come si fa in estate, in Sicilia, a non avere una temperatura corporea intorno ai 37/37,5 °C quando il sole picchia forte e noi ci accaldiamo? Un'ultima battuta la conservo per Bertolaso. 

Come previsto dall'art. 5, comma 9 del DL 95/2012, è fatto divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di conferire a soggetti collocati in quiescenza incarichi di studio e di consulenza, tranne se questi vengono esercitati a titolo gratuito. Vero è che 1 euro non cambia la vita... Ma un caffè a Bertolaso io non lo negherei per comprendere quanto sicuro possa essere il nostro turismo.
Debora Borgese