Le giuste polemiche sul SIRU si amplificano. Nel servizio di Mary Sottile per Ciak Telesud si riprendono le polemiche sul progetto strategico e per la mancata trasparenza delle procedure, tra incompatibilità e favoritismi(?).
Come sottolineato nel servizio, dalla giornalista, a essere "magna pars" nel progetto è questo "Presidio Partecipativo" che dopo essere stato scelto dall'amministrazione comunale di Paternò come gestore dei fondi per la democrazia partecipativa, e destinatario dell'immobile pubblico "ex Macello" senza alcuna evidenza pubblica, come fosse l'unico soggetto degno di attenzione, lo ritroviamo adesso tra i molti progetti che dovrebbero essere finanziati coi fondi della comunità europea destinati all'Unione dei Comuni Paternò/Ragalna. Ma Ragalna non tocca palla e riassume il ruolo di colonia. Quale scambio ci sarà stato?
Infatti su 37 tra imprese e associazioni presenti alle farsesche riunioni che tendevano a spiegare le strategie globali, ma che rimanevano avvolte in una nebulosità del "si dice e non si dice", solo 17 hanno trovato ospitalità nell'elenco presentato. Come avranno fatto a sapere come e dove presentare le proprie istanze atteso che nessuna mail dedicata, così come previsto dai regolamenti, è mai stata pubblicizzata? Come avranno saputo che bisognava presentare tali progetti, col passaparola? E poi, basta cambiare copertina ai progetti giacenti nei cassetti comunali per attingere ai fondi, che hanno tutt'altre finalità? E le incompatibilità delle funzioni che disattendono l'art. 4 del regolamento, visto che il funzionario comunale che dirige l'U.O. dei lavori pubblici è anche responsabile tecnico dell'Unione dei Comuni?
Il rischio è una sonora bocciatura complessiva da parte dell'U.E. che non scherza sulle regole, sulla trasparenza e sulle procedure, non come fa l'amministrazione di Paternò, che vive nel mondo di mezzo, nel far west "de noiantri", dove vince l'arroganza del potere.