31 maggio 2023

🎯 𝗖𝗔𝗧𝗔𝗡𝗜𝗔, 𝗖𝗛𝗜 𝗩𝗜𝗡𝗖𝗘 𝗘 𝗖𝗛𝗜 𝗣𝗘𝗥𝗗𝗘

 

di Debora Borgese
A spoglio completato possiamo fare tutte le analisi da bar che vogliamo. Quelle serie le rimando agli analisti, io mi limito a dirvi giusto un paio di percezioni indovinate - per quanto scontate - e vi rivelo i miei clamorosi errori!
Iniziamo dalla percezione scontata: la stravittoria di Enrico Trantino al primo turno.
Su Fratelli d’Italia non avevo dubbi, primo partito era nei miei pensieri, primo partito si è attestato in città. Nota a margine: plauso al sindaco Antonio Bonanno che ha reso Biancavilla roccaforte del partito di Giorgia Meloni, comune più di centrodestra d’Italia, che con oltre l’80% dei voti ha divorato PD ed M5S! Complimenti a Bonanno.
La rivelazione di queste elezioni è la crescita esponenziale di Prima l’Italia (Lega), risultato che si riconduce principalmente a Luca Sammartino e Valeria Sudano ai quali se ne devono riconoscere i meriti. Forza Italia è in ascesa e ha lavorato bene sul territorio. Che poi Lombardo e Cuffaro spostino voti solo con la forza del pensiero è un altro dato di fatto al quale si sono tutti rassegnati.
Il clamoroso errore della Borgese è stato di credere che il M5S fosse ancora il secondo partito in città. Mi sbagliavo! (Mi scuso con l’amico di sinistra e fine analista - più fine di me - con il quale mi sono confrontata in queste settimane che invece aveva visto giusto!) Saranno state le dinamiche nazionali, saranno state le scissioni, sarà stata la cattiva gestione del Paese durante la pandemia, sarà stato l’abbandono di Cancelleri… fatto sta che il M5S è crollato a picco. Anche nella ripartizione dei voti ho toppato: ero del tutto sicura che Gianina Ciancio portasse almeno se non oltre 2000 voti. E, invece, il “club degli aperitivi” dovrà fare a meno di lei: con 575 voti non entra in consiglio comunale. I due seggi spettano a Graziano Bonaccorsi (889 voti) che comunque aveva tutte le carte in regola per essere designato sindaco della coalizione (e forse l’esito sarebbe stato anche diverso), e Giovanni Amato (584 voti). Altra nota a margine: come avevo invece ampiamente previsto è stato - per la fortuna della città - brutalmente trombato il signor Daniele Cavallaro, proprietario de facto della piazzetta antistante Gammazita. Quindi, sfatiamo un‘altra leggenda metropolitana: Gammazita non porta voti.
Che il PD fosse alla canna del gas lo sapevano anche gli scogli di San Giovanni Li Cuti. Che la nuova segretaria non avrebbe apportato alcun valore aggiunto era altrettanto scontato, ma che precipitasse all’8,5%… no, non se lo aspettava nessuno. I più votati: Bonaccorsi Damien (1129) Anna Vullo (1072 voti), Barbagallo Gerry (809 voti). Fermo a 416 voti, Orazio Arancio - contrariamente alle mie personali previsioni - vede da lontano la porta d’ingresso di Palazzo degli Elefanti. Prende più voti di lui lo stesso grammichelese Marco Pitrella (484 voti)… e il cui risultato - e mi dispiace - è stato ben al di sotto delle nostre aspettative! Ne consegue che nel nuovo consiglio comunale non sarà presente alcuna figura della sinistra tradizionale.
Tutte le altre liste della coalizione di Caserta non avevano che pesci prendere, una tra tutte quella intestata a Enzo Bianco, condannato per il dissesto e incandidabile, che al suo posto ha presentato la figlia e ha inserito in lista un altro condannato per il dissesto, Luigi Bosco. Poteva mai anche solo pensare di vincere Caserta con questi candidati?
Con queste elezioni ci siamo di fatto liberati definitivamente di Bianco ma anche di Lanfranco Zappalà che, a differenza di Bianco, ammetto che mi mancherà perché le sparava grosse e mi faceva tanto ridere!
Altro clamoroso errore di valutazione sono state le liste di De Luca che avevo raddoppiato nei consensi. Su Lipera e i suoi candidati dobbiamo ammetterlo: è lui il vincitore morale di queste elezioni… perché con i suoi video virali almeno ci ha strappato una valanga di sorrisi anche nei giorni di pioggia! Però, forse, è meglio che rimanga una preziosa risorsa dell’avvocatura.
Un'ultima nota la dedico al Sindaco Enrico Trantino e allo stile con cui ha esordito subito dopo la sua elezione affermando che non è il tempo della festa ma della responsabilità, dicendo che non serve alcun trionfalismo e lanciando un grande segnale di coesione a tutta la città, a chi lo ha votato e a chi non lo ha votato. Sono certa che sarà un buon sindaco!