da Roma la ns. inviata Antonella Brancato
Tiene ancora banco il toto-ministri. Con l'uscita di Silvio Berlusconi su una delle caselle più discusse, quella della Giustizia, è palese che il centrodestra non ha ancora deciso. Ne parla Nicola Porro.
Maria Elisabetta Casellati o Carlo Nordio? La Meloni non cederà su Nordio alla Giustizia. Tant’è che la casella sull’Agricoltura è tenuta aperta, così come non sono sicuri i nomi per la Salute, sono tenute aperte, così si possono fare gli accordi sul filo di lana.
Le fibrillazioni non sono un pericolo? Quando si forma il governo tutto questo è nella norma, lo è sempre stato, alla fine tutto si aggiusterà, perché Il potere è un collante migliore dell’attack e perché hanno l’investitura degli italiani, che non possono tradire.
Il giorno in cui andranno al governo avranno tanti problemi da affrontare, quelli degli italiani.
A dicembre i tedeschi, che non sono il Burundi, non pagheranno le bollette. L'Europa a diverse velocità. Questo sarà il vero casino, salvare l'Italia e non Nordio-Casellati.
«L'importante (per i detrattori) è dare l'idea di una maggioranza già divisa -afferma Augusto Minzolini-. Si trasformano, ad esempio, in uno scontro epico tra Georgia Meloni e Silvio Berlusconi le tradizionali trattative, magari anche dure, che accompagnano la formazione di ogni governo di coalizione. Tutto è raccontato nella chiave della detronizzazione del Cav dalla leadership del centrodestra, dimenticando che si tratta di un capitolo già visto: la scorsa legislatura si aprì con la stessa scena e con la stessa scia di commenti, ma al posto della Meloni c'era Matteo Salvini che, all'epoca, prese più voti degli altri due partner».