«Siamo sicuri che l’amministrazione, che non ha nulla da nascondere, pubblicherà le note ricevute dalla Soprintendenza per darci la possibilità di capire, anche per evitare inutili e ulteriori strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con il recupero di un opera d’arte contemporanea, patrimonio dell’intera collettività».
Scrive in una nota l'Archeoclub Ibla Major, che segue quella del sindaco, facendo intendere che non è così.
«La nota della Soprintendenza, -continua l'Archeoclub- con le prescrizioni indicate da rispettare rigorosamente, non viene mostrata a nessuno (perché?-ndr) e ciò non aiuta a capire quali sono gli interventi che la Soprintendenza, elusa dall’amministrazione ma chiamata in causa da altri, autorizza a fare. Naso ha ragione a gioire per il “via libera” dell’organo periferico del ministero della Cultura?»
Come a far capire che le cose non stanno proprio come sostiene il sindaco che nell'intervista dice e non dice. La nostra "intelligence" ci sussurra che invece la vasca rimarrà, che i getti d'acqua verranno cambiati, che la pavimentazione a copertura della vasca è stata cassata e che la Sovrintendenza (organo periferico dell'assessorata ai Beni Culturali della Regione) supervisionerà con un proprio addetto la regolarità dei lavori secondo quanto prescritto.
Chi avrà ragione? Il sindaco che esulta o quelli che hanno ricorso contro il progetto? Si accettano scommesse!