08 giugno 2020

IL MES, IL VIRUS E LA NUOVA EUROPA


Stefano Folli sulle pagine di Repubblica spiega: «aderire al MES significa entrare in un percorso ben definito, ancorando l’Italia a criteri precisi per la gestione futura del debito» e non solo
Traduciamo:
La missione serve ad assicurare ai poteri finanziari che governano questa Europa, che le politiche economiche italiane rientrino presto nel solco dell’austerità e dei tagli alla spesa pubblica ed «equivale a entrare fino in fondo nei meccanismi della nuova Europa immaginata da Angela Merkel a conclusione del suo lungo mandato», vale a dire subordinare definitivamente l’Italia alle logiche dell’Europa della finanza e non dei popoli, a trazione tedesca attraverso ulteriori cessioni di sovranità. 

Più chiaro di così si muore direi. Insomma, come sempre, il vero problema dell’Italia, ancor prima del nemico esterno, sono le quinte colonne di questo: il nemico interno, gli ascari che lavorano per loro.

Ecco perché buona parte della classe dirigente italiana, PD, Italia Viva, ma anche Berlusconi, Confindustria e Sole 24 Ore, Cairo e il Corriere, Agnelli e Repubblica, insistono sulla assoluta necessità che l'Italia ricorra al MES, nonostante la modestia del prestito (36 miliardi) a fronte delle necessità di finanziamento immediato e futuro del paese, anche solo per il nostro sistema sanitario nazionale.

Senza dire che l’Italia potrebbe tranquillamente reperire quella somma sui mercati (anche quello interno) domani stesso, ad un tasso di interesse solo marginalmente più alto (soprattutto in seguito al potenziamento del piano di acquisto titoli da parte della BCE). È evidente, insomma, che le ragioni che spingono le élite che ci governano a insistere per il MES non sono di carattere economico-finanziario, ma esclusivamente politico. 
Ecco il Nuovo Ordine Mondiale spinto a forza dal virus.