28 marzo 2024

🐣 LA MALA PASQUA DI NASONINO su la Gazzetta Rossazzurra

Tanto tuonò che piovve. Dopo due anni NasoNino non è riuscito (ovvero non ha voluto) a completare la sua giunta. Ha lasciato un posto vuoto tirando alle kalende greche tutti, facendo vedere il pesce che poi nascondeva. Ora dopo la rottura col suo main sponsor (Lega) si ritrova in consiglio comunale senza una solida maggioranza. Per la verità si ritrova adesso, ammesso che i due sammartiniani di Prima l’Italia rimangano aggrappati alla sua giacca per ottenere un misero posto di assessore, una poltrona, dopo avere silurato Patrizia Virgillito, si ritrova con nove (?) consiglieri su 24. Adesso è in un cul de sac, o come si dice in francesismo si ritrova “col culo a terra”.
 
Ricorderete che in una intervista video alla precisa domanda della giornalista se vi erano frizioni nella maggioranza lui rispondeva che “le frizioni oggi non le hanno più nemmeno le auto”, cercando così di minimizzare, nascondeva la luna col dito. Bene oggi si sarà accorto che le auto hanno rimontate le frizioni. Come ha smentito  mentendo maldestramente  che non era in agenda un qualsiasi rimpasto di giunta. Adesso i fatti lo smentiscono, non noi.

In consiglio comunale ultimo, il capogruppo di Paternò On, sempre di estrazione sammartiniana, Rosanna Lauria, non le ha certamente mandate a dire al sindaco. Ha dichiarato che loro uscivano dall’amministrazione e ritiravano il proprio assessore Giuseppe Castelli.
 
NasoNino non è quello che sopra di lui non ha nessuno tranne Gesù Cristo? Abbiamo dei dubbi. Ha solo vanagloria. Ha giocato la sua tattica senza avere una strategia politica seria di lungo corso. Ha vinto, ciurlando nel manico, qualche battaglietta, ma per troppa signorilità degli altri, però ha perso la guerra, nel senso che la politica non può solo guardare al presente, tirare a campare, ma avere una strategia nel medio lungo-termine. Questa è la guerra che ha perso. Un fallimento oltre che politico anche amministrativo.

Adesso nominerà in giunta i suoi sette nani e andranno avanti alla meno peggio, spenderanno male i finanziamenti, cercando di amministrare i milioni del PNRR e di tutti gli altri strumenti che gli provengono dalla Regione e dal governo centrale, ammesso che ci riusciranno e che contrabbanderà come arrivati per suo interessamento. Che pena che fa.
Ora si aspetta l’apertura del mercato delle vacche per acquisire qualche meschino al quale dare una poltrona, piuttosto che una sedia, o uno strapuntino e di meschini in giro nel palazzo ce ne sono molti. Certo sarà un’impresa ardua, ritengo sia impossibile se tanto mi dà tanto, ma il tentativo ci sarà. 

La diversità tra la sua politica, che si basa solo sulla tensione interessata a favorire gli amici e gli amici degli amici, tagliando gli altri, da chi rappresenta la città in organismi superiori, anche se considerati  da Naso nemici e ingombranti e pur lontani, molto lontani, da questa malversa amministrazione, non si rifiutano di finanziare opere ed eventi, non solo per dovere istituzionale, ma per amore verso la comunità di Paternò. Soldi che poi vengono gestiti da questa amministrazione in modo molto disinvolto, per non dire altro, determinando incarichi a pioggia e affidando lavori sempre tra il cerchio magico nasiano delle imprese e dei tecnici vicini con con maestria. Se tutti ragionassero come Naso, questi, dovrebbero tagliare i ponti. Ma non lo fanno. La città prima di tutto.

Questa non è solo una nostra sensazione, infatti nella stessa seduta di consiglio, dove questo sindaco perde la maggioranza, ben nove consiglieri comunali hanno chiesto una commissione di indagine/inchiesta perché “da parte di parecchi cittadini utenti ci vengono spesso fatte delle segnalazioni verbali per questioni afferenti l’ipotesi di una mancata trasparenza nella gestione dell’Azienda Municipalizzata Acquedotto di Paternò”, così inizia il valzer. Ma questo è altro argomento degno di approfondimento. Auguri NasoNino.